Le massaggiatrici a «lanterne rosse»

Tre arresti, un centro di massaggi orientali a luci rosse sequestrato, una denuncia: è il bilancio di un'operazione compiuta dalla squadra mobile di Genova. I tre, una coppia di cittadini cinesi arrestati nel capoluogo e una connazionale fermata a Savona, sono accusati di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Denunciata anche una donna italiana.
L'operazione degli uomini della Squadra Mobile di Genova coordinati dal sostituto procuratore Federico Manotti ha portato all'arresto di un cinese, ritenuto il capo dell'organizzazione dei due centri di massaggi a luci rosse di Genova e Savona e di due sue connazionali che avrebbero avuto il compito di tenutarie. Un'italiana che ricopriva il ruolo vero di massaggiatrice, con tanto di diploma, è indagata a piede libero. A tutti sono stati contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata ai reati in materia di prostituzione e lo sfruttamento della prostituzione.
Il giro di ragazze asiatiche era di una decina nel centro massaggi di Genova e di quattro-cinque a Savona. Secondo l'accusa nelle due alcove cinesi le giovani si sarebbero prostituite per cifre piuttosto modeste: dai 30 agli 80 euro.

I centri massaggi venivano pubblicizzati su internet con tanto di foto di ragazze in abiti piuttosto discinti. La polizia era giunta a scoprire l'organizzazione mettendo microspie con telecamere nei centri. Sono stati anche ascoltati alcuni clienti tra i quali diversi professionisti.

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