di Gian Giacobbi
Carissimo Massimiliano, ho molto apprezzato il tuo ottimo (ma quando mai i tuoi articoli non sono ottimi?) dal titolo «Spera, la cultura a costo zero», in cui disserti sulla situazione dei teatri a Genova. Preciso subito che mi trovo perfettamente d'accordo con quanto esponi, però!... C'è un però che mi sospinge a ricordare sommessamente che a Genova esiste da ben cento anni una compagnia teatrale che, certamente, non esprime la gran «Kultura» né porta in scena testi di Shakespeare, Balducci o Fo ma è parte di una ben nota, vorrei dire illustre, tradizione genovese che non fruisce di alcun contributo ma sopravvive soltanto in virtù dei propri sforzi e rischi connessi. Si chiama «Compagnia Goliardica Mario Baistrocchi» e soltanto nella stagione 2008/2009 ebbe un contributo grazie all'intervento di Matteo Rosso e Gianni Plinio, la cui fattiva collaborazione consentì altresì di fare intitolare, nei giardini di fronte a Brignole, una piazzetta a Mario Baistrocchi, Medaglia d'argento al Valor Militare, caduto sul Carso nel 1917. Senza ulteriori esaltazioni vorrei che non si dimenticasse quanto la «mitica» Bai ha significato per Genova e la Liguria, elargendo beneficenza ai bisognosi ed enti assistenziali di vario genere, anche in Africa. Molti, moltissimi studenti si sono trasformati da squinternati attori e ballerine, in professionisti di eccellente livello e notorietà anche internazionale. Non sto qui ad elencarne i nomi: sarebbero uno stuolo.
Avvocati, giornalisti, medici, ingegneri, attori, musicisti, presentatori, registi, autori, cantautori e chi più ne ha più ne metta hanno fatto la storia della Bai che quest'anno compie, come già detto, ben cento anni e che forse temo concluderà per sempre la propria esistenza.
Sono finiti i tempi quando al Margherita, al Verdi, al Genovese, al Cantero di Chiavari, al Chiabrera di Savona, al Casinò ed all'Ariston di Sanremo si realizzava il «tutto esaurito»! I gusti sono cambiati, c'è poca voglia di ridere: quindi, non ci resta che piangere! E Genova continua e continuerà a perdere un altro piccolo ma significativo pezzo della sua storia.
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