«Nostro figlio stava male ma non pensavamo che potesse morire. Ieri sera quando abbiamo visto che la temperatura non si abbassava abbiamo chiamato il pronto soccorso del Gaslini ma ci hanno tranquillizzato e detto che la terapia era giusta e ci voleva qualche giorno per guarire».
Sono le prime ore del mattino, quando in una casa a Marassi, una mamma ecuadoriana si avvicina al lettino dove dorme il suo bambino di quattro anni. Vuole controllare che vada tutto bene, dopo una notte passata a cercare di tranquillizzarlo e farlo dormire nonostante la tosse e la febbre alta. Poi la più atroce delle scoperte: il bimbo non respira più. Subito la frenetica rincorsa per cercare di salvarlo, la madre che telefona terrorizzata al padre e ai soccorsi, ma quando gli uomini del 118 arrivano nella casa dei due genitori ecuadoriani, per il piccolo ormai non c'è più niente da fare.
Interrogati dai carabinieri, i genitori ricostruiscono il dramma che hanno vissuto poche ore prima e raccontano di come fossero giorni ormai che loro figlio stava male, con tosse e febbre.
«Verso le 3 il bimbo sembrava stare meglio - ha detto il padre, sconvolto - e si è addormentato sul divano tra le braccia della mamma».
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