Musso arruola Serra come sceriffo

Musso arruola Serra come sceriffo

Achille Serra assessore alla sicurezza: è la prima cartuccia sparata da Enrico Musso, candidato sindaco del Terzo Polo, che ha deciso di presentarsi agli elettori con la giunta già in caldo. Il primo nome messo in campo è quello dell’ex Prefetto di Palermo e Roma attuale senatore iscritto al gruppo Udc ma eletto nel 2008 con il Pd di Walter Veltroni ed un passato anche da deputato di Forza Italia. Serra è pronto ad accettare una nuova sfida in un contesto a lui quasi sconosciuto come quello genovese, impegno che sembra aver scelto seriamente tanto che, ieri pomeriggio, ha cominciato a scandagliare i vicoli del centro storico per prendere contatto con una delle realtà più articolate della città. Giro che ha avuto come primo effetto quello di far «scappare» dai vicoli le prostitute spaventate dal pattuglione che accompagnava l’ex prefetto: «Un buon assessore alla sicurezza deve, per prima cosa, avere un ottimo rapporto con il personale della polizia municipale - è la prima proposta di Serra -. Se sta bene il corpo dei vigili sta bene tutta la città». Da lì inizia il percorso per una città più sicura, secondo la tesi del Terzo Polo che mette bene in chiaro fino a dove ha competenze un sindaco o dove, invece, il primo cittadino non può incidere: «A Genova non c’è solo la percezione dell’insicurezza, ma c’è un problema di sicurezza diffuso - argomenta Musso -. Il sindaco deve saper avere cura dei luoghi, puntare sull’illuminazione dei quartieri, aiutare un tessuto commerciale in crisi e controllare il proliferare di “compro oro” e sale giochi che spesso sono copertura della criminalità: così facendo si allontana il malaffare».
Enrico Musso e Achille Serra in sintonia anche quando si deve affrontare l’argomento prostituzione con una proposta, quella dei quartieri a luci rosse o delle strade del sesso, che l’attuale senatore del Pli aveva lanciato cinque anni fa come possibile tampone ad un fenomeno sempre più dilagante: «Lessi una dichiarazione dell’allora Prefetto di Roma Serra e cercai di trasporla per Genova ma mai l’argomento è entrato nel mio programma elettorale», racconta Enrico Musso mentre Serra spiega come «sarebbe una via percorribile perché ad Amburgo è dal 1960 che esiste e ha fortuna: se si facesse si cancellerebbe il fenomeno dello sfruttamento perché esisterebbe un controllo mirato». Ma non se ne farà niente, perché - ricordano i due in coro - «sono state troppe le critiche ricevute e abbiamo capito che la comunità non condivide». Così per arginare un fenomeno che le periferie di Genova patiscono si penserà ad altri metodi come la presenza delle forze dell’ordine per spingere la prostituzione ai confini della città, «ma mai un’ordinanza inutile come quella voluta da Marta Vincenzi favorevole a multare chi si avvicina con l’auto ad una prostituta».


Nessuno spazio, invece, per pensare ad un territorio presidiato, anche, da cittadini volontari: «Un fenomeno che non ha avuto alcun ritorno», la liquida Serra mentre Musso punge il candidato della Lega Nord Edoardo Rixi: «Ronde a Genova? Un candidato sindaco ha qualche foto nel cassetto, ma in realtà andava in giro con il suo cane».

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