Paola Setti
Hanno copiato il simbolo della Casa delle Libertà. Poi hanno preso in prestito dal partito di Antonio Di Pietro lo slogan «Savona dei Valori». Del resto è da lì che arrivano, alcuni di Forza Italia, molti dallItalia dei Valori.
Si chiamano «Moderati», a ben guardare sono il partito dei «traditori». Più che altro traditi, contestano loro, basta guardare cosa è successo in Liguria, avverte Nicola Di Vairo il coordinatore regionale, dove «da quando il senatore Egidio Pedrini è entrato nellIdV noi siamo stati esautorati, e sì che eravamo stati eletti da regolari congressi». Nessuno ha fatto nulla per trattenerli, comunque, e loro si son messi di buona lena, anni di «area Dc» serviranno pure a qualche cosa. Alle scorsa elezioni amministrative si son presentati a Torino e a Roma e hanno preso il 4 per cento. Alle Regionali erano presenti in 13 Regioni. Adesso che anche Genova va verso il voto, il partito dei Moderati ha creato gli organigrammi e allestito una sede anche qui.
Sono certi di farcela. Al primo punto della loro carta dei principi cè scritto: «Non aspettare il momento giusto: crealo». E loro nemmeno quello han dovuto fare, il momento giusto era già lì: «Ora che tutti vogliono essere moderati e si dice che è con il voto dei moderati che si vince, noi siamo qui». E poiché nulla vieta di pensare in grande: «Silvio Berlusconi vuol fare il partito dei Moderati? Eccolo, noi lomabbiamo già fatto». Le porte sono aperte, la speranza è che anche altri, dai Ds alla Margherita dallUdc ad An, vogliano «tradire» il vecchio per aderire al nuovo. Con quale schieramento sono schierati non è un obbligo stabilirlo, perché loro a ogni elezione decidono in base al programma che più li convince. A Torino era il centrosinistra, a Genova chissà.
Loro contatteranno tutti, per comunicare che esistono e che, avverte Di Vairo: «Se vorranno coinvolgerci ci dovranno dare pari dignità: se li sosteniamo vogliamo essere considerati in tutte le decisioni della vita politica, a livello comunale, provinciale e regionale». E perché i partiti dovrebbero considerarli, magari rischioando di dover mettere a disposizione qualche poltrona? «Perché noi speriamo di avere il 4 per cento».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.