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È nata la figlia dei «genitori» di Vika, per Travaglio erano «sterili»

Travaglio dovrà rivedere quella definizione - «coppia sterile» - che tanto dolore causò a Chiara Bornacin e Alessandro Giusto, la coppia di Cogoleto protagonista nel 2006 della vicenda di Vika-Maria, la bimba bieolorussa ospitata dai coniugi nell'ambito di un programma di solidarietà ai bimbi di Chernobyl e che Chiara e Alessandro, insieme ai nonni e a due preti portarono in Valle D'Aosta, per evitarle il rimpatrio nell'orfanotrofio dove aveva subito tante violenze. Travaglio dovrà correggere quella definizione che, all'indomani di una storia che divise l'opinione pubblica, doveva rappresentare per il giornalista il movente del «sequestro» della piccola.
E questo non solo perché dopo i fatti del 2006, i coniugi ebbero un maschietto, smentendo ogni presunta sterilità, ma anche perché dopo il piccolo Emanuele, ieri è arrivata anche Elisabetta, secondogenita di Chiara e Alessandro. A dare la notizia al Giornale che seguì con particolare attenzione la storia di Vika, è la mamma di Chiara, Maria Elena Dagnino.
«È nata Elisabetta, secondogenita di Maria Chiara Bornacin e Alessandro Giusto, la coppia “sterile” di Cogoleto secondo Travaglio e c.», scrive in una mail indirizzata alla redazione.
Vale la pena ricordare che il giornalista del Fatto Quotidiano, dopo la vicenda di Vika, aveva scritto un libro «La scomparsa dei fatti.

Si prega di abolire la notizia per non disturbare le opinioni», in cui scrisse che la famiglia di Cogoleto si era resa responsabile del «sequestro di minorenne con plagio». Tra i passi offensivi, per i quali Bornacin e Giusto hanno denunciato il giornalista per diffamazione a mezzo stampa, anche quello in cui Maria Chiara e Alessandro vengono definiti «coppia sterile».

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