Nessuno vuole andare con Genova È «derby» fra La Spezia e Piacenza

Doveva essere lo scacchiere capace di determinare il nuovo assetto del territorio regionale. Si è trasformato in una semplice scacchiera coi Comuni del Tigullio divisi a macchia di leopardo tra la futura città metropolitana di Genova e la provincia della Spezia. Perché se Chiavari sceglie la provincia del levante, ci pensa il Comune di Lavagna a tagliargli la strada con una svolta in direzione opposta che porta direttamente nelle braccia della Superba. E se, in questo quadro, non manca chi arriva in dama e torna indietro come nel caso di Sestri Levante che prima si dichiara favorevole alla provincia della Spezia e poi ci ripensa, scontata, sembra, l'adesione al capoluogo di regione di Rapallo nel Consiglio comunale convocato questa mattina.
Ha già deciso, invece, il Comune di Casarza che giovedì sera, in Consiglio comunale, ha approvato un ordine del giorno per la «costituzione di una provincia del Levante comprendente anche il Golfo del Tigullio, il suo entroterra e i comuni del Golfo Paradiso che ne faranno richiesta». Motivo: «La città metropolitana non sarebbe in grado di tutelare le specificità dei piccoli Comuni», è certo il capogruppo di «Casarza è di tutti», Giorgio Firenze. Di parere diverso l'opposizione: «Se da un lato l'idea di aderire alla nuova Provincia del Levante è suggestiva, bisogna considerare che la popolazione ha la maggior parte dei rapporti sociali, economici e culturali con la Provincia di Genova», interviene Vito Vattuone («Insieme per Casarza»). Una scelta «tra un nuovo ente molto forte e invadente come le città metropolitana e la nuova provincia che sarà depotenziata col trasferimento di molte funzioni ai comuni aderenti»: sta tutta qui la questione, secondo il sindaco Claudio Muzio che è anche membro del Consiglio delle Autonomie Locali che lunedì si riunirà a Palazzo Spinola. «Al di là delle indicazioni dei Comuni - auspica il sindaco - speriamo che il Cal faccia una valutazione politica approfondita e coraggiosa».
Una valutazione approfondita e coraggiosa, da parte sua, il Carroccio l'ha già fatta e ufficializzata con una conferenza stampa convocata dal segretario della Lega Nord di Rapallo, Gabriele Basso: «siamo fortemente contrari all'area metropolitana perché diventeremmo una semplice delegazione di Genova. L'alternativa della provincia della Spezia sarebbe meno peggio ma finiremmo pur sempre in un angolino». Poi c'è da considerare che «come nostra abitudine guardiamo sempre a nord dove l'attuale provincia di Piacenza rischia di sparire a causa della legge sullo spending review».

Conclusione: «Proporre un referendum ai sensi dell'articolo 132 della Costituzione e accorpare alla provincia di Piacenza il Tigullio e il Golfo Paradiso, comprese Valfontanabuona, Val Graveglia, alta Val Trebbia e Val D'aveto». È questa, secondo Basso, la soluzione. In gergo, la mossa del cavallo.

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