Non sia un «fungo» messo alla Foce ma il tassello di un progetto di città

Caro direttore,
seguo in questi giorni il dibattito dello stadio alla Fiera.
Premetto che per indole sono favorevole ad ogni cosa che innovi o dia maggiori prospettive alla collettività, anzi spesso mi trovo a criticare chi ha atteggiamenti opposti vuoi per interesse che per ignoranza o imbecillità.
Però ritengo indispensabile che quest'opera, come tutte le altre, sia inserita in un preesistente piano generale che avendo cura degli interessi della città preveda di risolverne le difficoltà e le criticità e non sia di intralcio e di ostacolo alle necessità produttive, portuali e infrastrutturali e di messa in sicurezza idrogeologica e sismica.
Ciò, ovviamente, non per trascinare l'argomento sine die, ma per evitare che lo stesso sull'area della Fiera si riveli una soluzione tampone rabberciata e dannosa che in un prossimo domani possa essere di intralcio ad altre necessità magari di più ampia portata quali, ad esempio, un accesso al porto in previsione di un possibile un recupero del bacino di levante ai traffici passeggeri.
Qualora si pensasse invece di ignorare le esigenze contestuali dell'intera area urbana credo che quanto meno prima ancora di prendere in mano le planimetrie dell'area fieristica sia indispensabile fare una considerazione di contesto che risolva anche le relative problematiche finora insolute.
Infatti è noto a tutti che esiste il problema di collegamenti con le autostrade, una grossa ed evidente carenza di posteggi vuoi per le automobili che per i pullman, come efficaci e decenti collegamenti diretti con le ferrovie e con il porto/aeroporto.


Pertanto, in conclusione, va bene lo stadio alla Foce ma si stia attenti ad evitare che in seguito, si riveli un altro «fungo» messo in bella mostra nel quartiere della Foce solo per giustificare l'abbandono delle attività fieristiche e occultare una cattiva pluriennale gestione dell'Ente proprietario, grazie all'apporto di risorse economiche di facoltose persone disponibili ad aiutare, anche se non lo meriterebbe, chi magari è con qualcosa di disdicevole alla gola.

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