Una festa per farsi la festa a vicenda. Due correnti, sempre più contrapposte, ed un palco su cui qualcuno ha scelto di non salire. Tre parole chiave nel rebus dell'estate che si risolverà solo in autunno: Morgillo, Pdl, Scandroglio. Due uomini ed un partito, con il vicepresidente del consiglio regionale che continua a contrastare la linea del deputato e coordinatore ligure che, secondo le accuse, non sarebbe attivo nel suo ruolo. E l'ultimo atto della guerra fredda ruota attorno alla festa regionale del Popolo della Libertà organizzata per il prossimo fine settimana all'area Colmata di Chiavari. Secondo quanto previsto dagli organizzatori domenica 12 agosto tra i relatori nel dibattito «Modelli sanitari a confronto», sarebbe dovuto intervenire anche Luigi Morgillo. Ma il consigliere spezzino negli ultimi giorni ha cercato di calcare la propria distanza dalla festa sfogando il proprio dissenso attraverso i social network Facebook e Twitter. Ed è in particolare su Twitter che Morgillo si è scatenato attaccando la linea del coordinamento e chiamando in causa big del Popolo della Libertà come Angelino Alfano, Massimo Corsaro, Gaetano Quagliariello, Guido Crosetto e Maurizio Lupi chiedendo a tutti di interessarsi della situazione della Liguria dove «due terzi degli attivisti sono pronti a lasciare».
«Leggendo il Giornale, mi trovo tra i protagonisti della festa della Libertà regionale nonostante non sia mai stato coinvolto in alcun modo. Incredibile ma vero», scrive in un tweet Morgillo che rappresenta l'ala scajoliana del partito in Liguria e che, a settembre, potrebbe anche decidere di mettere in piedi un nuovo gruppo in Regione Liguria chiamato Popolo della Liguria al quale aderirebbero anche Alessio Saso, Marco Scajola, Marco Melgrati e Roberta Gasco. Sul fronte pro Scandroglio, invece, restano il capogruppo in consiglio regionale Matteo Rosso, Roberto Bagnasco, Gino Garibaldi e Franco Rocca.
Le lamentele di Morgillo vanno avanti da diversi mesi e recentemente si erano concentrate anche sulla decisione del coordinamento regionale di non voler finanziare il classico ritrovo estivo di Fiumaretta, per poi ripiegare sulla scelta di Chiavari dopo aver pensato anche a Recco come sede della kermesse estiva. «Per ora mi sono preso una pausa di riflessione fino a settembre - scrive su Facebook mettendo in discussione la sua permanenza nel Pdl - sperando che qualcuno nel frattempo si renda conto che un partito che non convoca il suo coordinamento regionale da quasi un anno, non analizza e non approfondisce il deludente risultato delle amministrative e cerca di mascherare i problemi organizzando convegni e feste di corrente, è destinato a fallire. Sicuramente troverò il modo di andare a salutare e complimentarmi con i numerosi militanti che generosamente si impegnano per la buona riuscita della festa. A loro la mia piena gratitudine per l'attaccamento che continuano a manifestare nei confronti del Pdl».
E la critica di Morgillo va anche al mancato invito di Claudio Scajola.
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