Cronache

Parchi di carbone a Cairo si parte con la copertura

«Un progetto estremamente innovativo, senza precedenti sul territorio nazionale e pochi anche in Europa». Queste le parole di Gianluigi Miazza, presidente dell'Autorità Portuale di Savona, condivise Massimo Busdraghi, presidente di Funivie Spa, per descrivere il progetto per le opere di copertura e per gli impianti di movimentazione del carbone nel deposito della stazione di San Giuseppe a Cairo Montenotte, in Val Bormida. Un intervento che rientra in un programma concertato tra parti istituzionali e società private e pubbliche per la ristrutturazione e la realizzazione dei depositi di carbone esistenti. Con un duplice obiettivo: migliorare la qualità dell'ambiente e dell'igiene del territorio dell'intera valle e conseguire condizioni impiantistiche di massima economicità gestionale.
Due i capannoni indipendenti che saranno realizzati, lunghi 372 metri e ampi 53, con un'altezza di circa 30 metri, per una superficie totale coperta di oltre quattro ettari: un magazzino per le merci movimentate dalla Funivie Spa (di cui l'Autorità Portuale è azionista di minoranza), l'altro per i prodotti destinati all'adiacente stabilimento della Italiana Coke. Quaranta milioni di euro la base d'asta per la gara di appalto e tempi di realizzazione attorno ai 36 mesi, con la possibilità concreta di avviare il cantiere entro la fine dell'anno.

E dare così vita a un'opera che la struttura della Val Bormida, in attività sin dai primi del '900, attendeva da decenni.

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