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Un patto dei «sindaci» che spinge Genova a credere nei giovani

Un patto dei «sindaci» che spinge Genova a credere nei giovani

Un faccia a faccia con i giovani genovesi per creare un tavolo comune pensato per la realizzazione di progetti concreti e strategici per la città. È stato questo il motivo che ha spinto l'organizzazione indipendente Janua, presieduta da Luca Marchesi, a preparare un incontro con i candidati sindaco Pierluigi Vinai (non ha potuto presenziare, «l'azzurro» Matteo Campora ha fatto le sue veci), Enrico Musso e Marco Doria che hanno sposato un vero e proprio «programma Janua», formato da sette punti. Alla faccia di chi dice che i giovani non si interessano della politica e non propongono idee nuove: la meravigliosa sala di Palazzo Cattaneo della Volta era gremita di ragazzi desiderosi di ascoltare e proporre soluzioni concrete per rilanciare la Superba. L'incontro, denominato «Who? Think Tank, proposte ed idee per il futuro di Genova», ha puntato i riflettori su sette punti chiave che compongono il programma. I temi in questione sono stati portati all'attenzione dei politici dai membri del comitato scientifico di Janua: Alberto Maria Benedetti, presidente Autorità per i Servizi Pubblici Locali del Comune di Genova, Maria Silva, responsabile Sviluppo progetto Erzelli e Gianni Testino, presidente della Società Ligure di Algologia.
Marchesi ha aperto la tavola rotonda, ricordando la particolarità dell'iniziativa: «Questo appuntamento è stato pensato per individuare delle strategie comuni per rilanciare la città che esulino dalle divisioni politiche, dalle appartenenze di schieramento». E così è stato. Insomma i tre invitati, per una volta, hanno deposto le armi, facendo quadrato davanti alla richiesta di trovare un denominatore comune per far ripartire il capoluogo ligure. Ma veniamo al «programma Janua» sottoscritto dai tre politici, di cui due candidati sindaco, in una scena più unica che rara ove tre «avversari» hanno detto «sì» alle stesse proposte.
«Al primo punto si propone di rendere più trasparente il rapporto tra istituzioni pubbliche e private attraverso una serie di adempimenti formali quali l'immatricolazione mediante l'iscrizione, in appositi registri istituiti presso gli uffici di Presidenza del Consiglio, della principale sede di affari, per esempio, della società, persona o ente coinvolto - ha continuato Marchese - al secondo punto chiediamo l'istituzione di un ufficio a costi ridotti che raccolga le idee e le proposte dei giovani; il terzo riguarda la richiesta di esenzione della tariffa per la gestione dei rifiuti urbani per le Onlus genovesi; il quarto punta i riflettori sull'adozione di procedure trasparenti per la scelta di chi ricopre ruoli dirigenziali presso le società erogatrici di servizi pubblici controllate dal Comune; Molto importante il punto cinque dove sproniamo la politica a valorizzare il territorio con iniziative virtuose che mettano al centro progetti come il Parco Scientifico e Tecnologico». Gli ultimi due tasselli del «contratto con i giovani» interessano le attività socio-sanitarie: «Si propone l'applicazione di modelli che prevedano la mobilitazione delle risorse verso realtà associative che si occupino realmente di benessere - ha concluso il presidente - infine si richiede maggiore attenzione nella promozione di corsi di formazione preventivi per i giovani su stupefacenti e alcool».
La parola, ovviamente, è poi passata agli interessati: «Il mio “sì” a queste proposte è quello di Vinai, sono qui a rappresentarlo - ha esordito Campora - mi fa molto piacere che questi ragazzi, così attivi, abbiano ripreso temi a me molto cari, che ho portato più volte in consiglio». Anche Musso si è detto soddisfatto: «Alcuni dei punti si possono ritrovare anche nel mio programma, ben vengano iniziative di questo genere, portate avanti da giovani che vivono la politica in modo sano e giusto». L'altro professore, Doria: «Ci sono argomenti, come l'evoluzione nel mondo della comunicazione e la trasparenza che devono essere al centro di qualsiasi agenda politica seria. È giusto che i giovani chiedano cambiamenti radicali alla politica».
L'incontro si è concluso fra sorrisi e frasi di circostanza.

Ma si sa: mancano due settimane alle votazioni e la battaglia per conquistare Palazzo Tursi difficilmente prevederà altre tregue. La speranza dei ragazzi di Janua, ma anche di tanti altri giovani genovesi, è che, a giochi finiti, le promesse vengano mantenute.

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