(...) che alloggi di proprietà pubblica rimangano a ungo vuoti e per assicurare un'abitazione alle persone a basso reddito», ammettendo che «ciò richiederà ... anche una maggiore rapidità nelle procedure di assegnazione».
Ma, dicevamo, che la legalità non è uguale per tutti almeno secondo il sindaco Doria. Infatti nel comunicato tiene a precisare che lo sgombero di palazzo dei Giustiniani, edificio di proprietà del Demanio e occupato da ragazzi dei centri sociali, non è stato né deciso né voluto dal Comune.
Solo a seguito di quello sgombero, insomma, sono stati poi occupati alloggi di proprietà del Comune Palazzo del Grillo e gli appartamenti di Vico Untoria «già pronti per essere assegnati». Continua la comunicazione spiegando che «Una precedente occupazione di quegli stessi alloggi si era risolta in pochi giorno alla presa d'atto della emissione del bando di assegnazione... le tipologie di reddito e le condizioni per l'assegnazione differiscono a seconda degli interventi proprio per garantire un equo utilizzo del patrimonio pubblico e in definitiva l'accesso alla casa anche per le persone a bassissimo reddito. Proprio per tale motivo è necessaria la massima trasparenza e legalità nell'assegnazione». Parole sante, si dirà, anche se forse tirate fuori con le pinze a un sindaco che più volte interpellato dai cittadini, spesso si nega. Senza andare tanto lontano è proprio la situazione del centro storico a destare tra le altre la maggiore apprensione nei residenti. Chi ha scelto di viverci, come l'architetto Elisabetta Tagliavini, non si pente ma si ribella all'indifferenza dell'amministrazione verso quanto sta accadendo nei vicoli. L'architetto, che recentemente ha affidato a un giornale uno sfogo accorato, ha lanciato un appello alla giunta di Doria: un assessore venga a stare una settimana a casa mia, e poi mi dica se si può vivere così. Nella zona di Caricamento la situazione sta degenerando neppure troppo lentamente: lo spaccio è ormai organizzato a squadroni e ogni notte che il Signore manda in terra chi vive ai piani bassi delle case tra Sarzano e Sottoripa deve fare i conti con il mercato di droga sotto le sue finestre, con risse, accoltellamenti, aggressioni. Di giorno le mamme con i bambini hanno paura a passare in strade dove l'assembramento di uomini stranieri è tale da impedire il normale passaggio. Venditori ambulanti abusivi, spacciatori, protettori e prostitute sono il popolo dei vicoli che l'amministrazione fa finta di non vedere. «Chiamiamo il 113 diverse volte alla settimana - dice l'architetto - polizia e carabinieri vengono, ma quando possono, quando non hanno rapine o aggressioni più violente da altre parti».
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