Perfino la Cgil si accorge del disastro-Liguria

La Liguria è la regione italiana che ha risentito di più della crisi economica. Il rischio è che dalla recessione si passi presto alla depressione. L'allarme è stato lanciato ieri dalla segreteria regionale della Cgil durante la presentazione del report consuntivo 2012 e delle tendenze e dinamiche previsionali per il 2013. Tra il 2008 e il 2011, secondo i dati forniti da Bruno Spagnoletti, responsabile dell'ufficio economico della Cgil, le famiglie liguri hanno subito una diminuzione del 2,9% del reddito disponibile. Le persone a rischio povertà sono ben 188 mila, quelle che vivono in famiglie dove nessun componente lavora o percepisce una pensione 78 mila. A marzo i disoccupati e gli inoccupati in Liguria erano 117 mila, di cui 61 mila a Genova, 24 mila a Savona, 17 mila a La Spezia e 15 mila ad Imperia, dati che fanno schizzare il tasso di disoccupazione oltre il 15%.
«La decrescita consolidata nel periodo 2008-2012 - sottolinea Spagnoletti - si attesta al -6,9 per cento, risultando di oltre 2 punti superiore al trend del Nordovest, e il valore aggiunto regionale si è contratto di oltre 3 mila milioni di euro. L'andamento negativo del Pil ligure - conclude il responsabile dell'ufficio economico della Cgil - continuerà anche nel 2013 con una ulteriore contrazione tra -1,3 e -1,8%, risultato peggiore della media del Nordovest e del sistema Paese».

La recessione sta infatti colpendo duramente le aziende: nel 2012 i fallimenti hanno interessato oltre 3 mila imprese. Il settore maggiormente in difficoltà risulta essere l'industria ed in particolare quella manifatturiera ridotta ormai ad uno scarso 11% del valore aggiunto regionale.

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