La pizza antirughe griffata Zeffirino

È arrivata anche la «pizza antirughe». Si va su, in collina, a Pieve Alta, dove ha il suo regno (leggi cucina) Giampaolo Belloni (degli Zeffirino). Un incontro, nascosto tra ulivi e mimose, Giampaolo ha lanciato «La cucina», ristorante doc. E proprio in questi giorni ha lanciato la «pizza antirughe». Una creazione di un luminare della medicina, il professor Eugenio Luigi Jorio, docente presso l'Università di Napoli in biochimica clinica, ospite dell'associazione Attiva-mente, diretta da Sandro Ruiu. Associazione in fase di lancio organizzativo con uno slogan semplice semplice: «Nata con l'obiettivo di occuparsi a 360° della salute e del benessere quotidiano dell'individuo attraverso l'attività del mangiar bene». Insomma: senza nulla chiedere lo staff di Ruiu vuole che le persone stiano bene, vivano serenamente alimentandosi con saggezza e correttezza. Attiva-mente vuole occuparsi di questo: quasi una forma di missione della salute. Su da Giampaolo Belloni ecco il menù offerto ai nuovi collaboratori dell'associazione che si sono riuniti per gettare le basi di una intensa attività di formazione e informazione. «Zuppetta campagnola con fagioli, ceci, farro e orzo». Poi i primi: «Pansoti al preboggiön» realizzati con farine di grano tenero, farro e segale macinati a pietra con salsa di mandorle e nocciole. Quindi: «Pennette di farro al ragù di Stoccarda di Norvegia» e ancora «Gassette fatte a mano al vero pesto genovese». Si chiude con un «Sorbetto al preboggiön».
I pansoti, per la cronaca, sono quelli «della salute» o come li ha definiti il suo inventore (Alessandro Casareto) «Elisir». Dunque Attiva-mente grazie alla collaborazione di tanti esperti (medici, avvocati, ristoratori, agricoltori, ecc...) che daranno una mano, nascerà con un organigramma da grande azienda. Le attività saranno molto diversificate: uno staff si occuperà di «farine, pane e pasta», già abbiamo parlato del «pane della salute» legato al recupero della qualità e della tradizione, ancora «informazione alimentare corsi per le scuole e per i ragazzi su come alimentarsi saggiamente», «cultura enogastronomica, erbe alimentari», «attività agricole - produzione coltivazioni biodinamiche».
Il progetto lo ha elaborato l'architetto Alberto Musso, seguendo le linee di fondo dategli dal presidente Ruiu: un bel lavoro che ha trovato tutti d'accordo. Nasce così un'associazione ben strutturata, con un comitato direttivo e varie aree organizzate: «Contabilità e allegati», «Comitato etico-scientifico», «Progetti iniziative, rapporti esterni», «Comunicazione, pubbliche relazioni».
Ma torniamo alla pizza antirughe. Che cos'è mai? E davvero interessa soprattutto le donne, ma anche i maschi? Il professor Jorio ricorda: «La nostra pizza è anti-aging, anti-ossidante, anti-invecchiamento. La novità sta nell'impasto, realizzato con un insieme di farine integrali e con un mix di otto vegetali crudi». L'hanno lanciata con lo slogan: «Per chi vuole mantenersi giovane», insomma una pizza che «ti dà il benessere». Si narra che questa pizza venisse battezzata dall'allora segretario di Benedetto XVI, don George (prima di diventare vescovo), che l'ha chiamata «Primula» e lo stesso ex Papa pare l'abbia gustata con grande interesse, chiedendo al professor Jorio di considerarlo suo «cliente» di questa invenzione.

Il professore (che ha operato insieme ad un pizzaiolo napoletano, Mogavero) sottolinea: «Questa pizza ha fibra alimentare tre volte superiore a quella normale e fornisce la metà del fabbisogno quotidiano, ha più magnesio, ha più ferro e conserva tutta l'acqua dei vegetali con i quali è realizzata: pomodoro, rucola, basilico, aglio, zucchine, cipolle rosse, carote, spinaci. Piace anche ai bimbi che in genere non amano le verdure.

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