La poetessa atipica che racconta la guerra

«Popoli di molte nazioni, / generazioni intere / vivono gli orrori della guerra». Versi di Sara Ciampi, poetessa atipica. Di lei Tina Piccolo, autrice della prefazione alla nuova silloge Lacrime (Edizioni Carello, con traduzione in tedesco), scrive: «La poetessa, vanto della nostra terra italica, ci regala liriche intense, incisive, che narrano gesta ed eventi, descrivono le stagioni del tempo e tutto ciò che cesella la grande amarezza, la consapevolezza della fugacità della vita, i lutti, le avversità, le calamità del mondo».
Non potrebbe esser detto meglio di Sara e in me l'aggettivo «atipica» è nato leggendo della raccolta proprio la lirica «Un mondo di guerre», dove Sara non dimentica né «lo strazio, né il dolore che la guerra porta ai civili innocenti».
Un tempo le guerre si combattevano per nazionalismi e territorio, ora per il petrolio, ecc. La guerra resta nefanda eppure Sara sottolinea: «Ma talvolta com'è necessaria / per il trionfo di pace, libertà e democrazia».

Ragionare è non abbracciare un pacifismo di maniera (e di parte), né esaltare la guerra «igiene» del mondo (Marinetti) o «madre di tutte le cose» (Eraclito).
Poiché ragiona con una saggezza, anagraficamente molto più matura della sua età di giovane donna, Sara è atipica.
Inoltre ha la marcia in più, la scorciatoia per la verità che è il dono della poesia. Inoltre si esprime con stile colloquiale per non allontanare il lettore, rendendo la poesia, dono di pochi, comprensibile a tutti. «Poesia che è trovare nelle cose il loro sorriso e la loro lacrima» come osserva Pascoli o «Sola nell'universo la poesia è verità» come dice D'Annunzio o «Se il sogno si potesse scrivere sarebbe poesia» come ha rimarcato Gentile.
Queste osservazioni non sono un fuori tema perché questa lirica sulla guerra nella silloge si accompagna ad altre suadenti, «I giocattoli», «Nuvole», ad altre sulla violenza della natura «Terremoto», «Temporale», «Inverno».
Presto tornerà Natale, momento di riflessione e il libro di Sara è regalo giusto per una zia che invecchia attiva, per una nipotina che cresce, per un economista con il bisogno di tornare umano. Lacrime, un libro per tutti, ricco di umanità e regalo speciale di Sara che ogni anno vizia il lettore con raccolte dei suoi versi, tradotte in inglese, francese, spagnolo, ora in tedesco. Siamo o no in Europa? È l'Europa speranza di una nostra casa comune?
Non a caso, ed è dovere ricordarlo, Sara ha ricevuto alcuni tra i più importanti riconoscimenti italiani: il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri (2001), l'Oscar per le Arti e Lettere al Centro Studi G. Leopardi (2009); più volte è stata candidata al Premio Nobel per la Letteratura e inclusa nella Rosa Nobel. Una notizia nuova la riguarda: la sua collaborazione con la rivista «Cronache Italiane» in qualità di redattrice con tesserino Ansa. Cosa significa? Ora Sara scrive di altri, di persone comuni o meno, che lei rende personaggi. In tutte le poesie da sempre ha accarezzato un desiderio espresso in «Orme» dove l'onda sulla battigia cancella l'impronta dei suoi piedi lasciata vicino a quelle di altri bagnanti. L'ha espressa in «Solitudine» guardando giovani che giocano: «Osservavo i ragazzi che tutti insieme gridavano di gioia»; in «Notte di San Silvestro» quando immagina splendide feste dove altri giovani scherzano spensierati, mentre lei è a casa stanca e malata.

Sara, segnata giovanissima dal dolore di malattie e lutto, si è sempre proiettata verso gli altri, verso la gioia dell'essere insieme nello splendore della terra su cui camminiamo. Ora scrivendo cronache può dar libero corso al suo forte senso civico e al «sentirsi insieme» anche attraverso variegati interessi.
Tra questi l'amore per la fisica, per capire perché «insieme» siamo qui.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica