«Città Nuove non è un partito ma un luogo di aggregazione sociale dove sviluppare i temi fondamentali del governo del territorio e dare vita, dal basso, ad un progetto politico per far ripartire Genova». Poche parole pronunciate da Claudio Durigon tra i fondatori di Città Nuove per dare un senso ad una delle liste civiche che lavora a sostegno della candidatura a sindaco di Pierluigi Vinai e che è ispirata dalla fondazione nata in Lazio nel 2010 intorno alla candidatura a presidente della Regione di Renata Polverini. Logo con la scritta in bianco «Città nuove» su campo rosso e un tricolore ad accompagnare il nome di Vinai a caratteri cubitali per segnare ladesione al progetto avviato dal vicepresidente della Fondazione Carige. A coordinare la lista è Pasquale Ottonello, rientrato alla base dopo un anno da assessore alle manutenzioni nella giunta Vincenzi e deciso a ricalcare la bontà del suo percorso politico: «A scanso di equivoci resto fuori dai giochi e mi metto a disposizione della fondazione Città Nuove e dellamico Vinai - racconta Pasquale Ottonello -. Nasciamo anche con il desiderio di portare le persone a formarsi in politica prima di iniziare percorsi improbabili, perché non possiamo nasconderci: la politica deve essere anche un mestiere». Quaranta nomi, gli ultimi cinque raccolti proprio in extremis, trentanove dei quali senza precedenti a livelli istituzionali. Unica eccezione tra le «verginelle» quella di Gianni Bernabò Brea, consigliere comunale uscente, che ha rinunciato alla sua candidatura nel Pdl per questo nuovo percorso politico: «Mi metto a servizio della candidatura di Vinai e a disposizione della lista. Ho avuto una richiesta chiara da parte dellUgl perché rappresentassi Città Nuove e lo faccio più che volentieri». «Su quaranta, uno che sapesse mettere la chiave nella toppa e aprire la porta della politica agli altri era necessario», ribatte Ottonello. Curioso, tra laltro, vedere remare nella stessa direzione Bernabò Brea e Ottonello dopo i duelli in consiglio comunale tra uno dei più agguerriti consiglieri di opposizione e lassessore di Marta Vincenzi.
Nella squadra della Polverini cè anche un altro transfuga dellUdc, il consigliere del Centro Est Emanuele Russo polemico con la scelta del suo ex partito di sostenere Enrico Musso pronto a mettersi in gioco per il candidato del centrodestra: «LUdc era diventata la casa di tutti. In cinque anni non ho visto nessuna linea politica ma solo una girandola di persone - spiega Russo -. La candidatura di Vinai è stata una sorpresa positiva e ho proposto la mia collaborazione». Tra gli altri troviamo la musicista Rita Cristina Maglia, il commerciante Mario Montesoro e il dipendente di Genova Parcheggi di nazionalità senegalese Mor Ndiaye Baye.
Non ci sono, invece, i transfughi della sinistra, quelli che sarebbero dovuti passare dal Pd al centrodestra delusi dalla deriva massimalista rappresentata da Marco Doria: «Forse è perché noi siamo partiti troppo tardi, ma sono già contento di aver scosso molte coscienze e vedere che ci sono tante persone nel centrosinistra che magari non sono nelle nostre liste, ma sono rimasti fuori anche da quelle che appoggiano Marco Doria per dare una mano a noi - spiega Pierluigi Vinai -. Non li abbiamo cercati per togliere voti alla sinistra, ma per le competenze che rappresentano».
Il candidato sindaco di Pdl, Liguria Moderata, Città Nuove e Nuovo Psi è intervenuto commentando anche alcuni sondaggi pubblicati in questi giorni, lultimo dei quali di Ipsos che accredita Marco Doria al primo posto con il 49,1 per cento dei voti seguito da Enrico Musso al 20,1 per cento, Pierluigi Vinai al 12,4 per cento, Edoardo Rixi al 6,5 per cento e Paolo Putti al 5,8: «Un mese prima delle primarie del Pd i sondaggi davano Marco Doria al terzo posto, per cui lo considero un buon auspicio».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.