La Provincia nega la sala per i marò: «Troppe riunioni»

(...) Di certo non lo faranno nella sala del consiglio provinciale, perché quella non si può concedere. A rispondere negativamente alla richiesta di poter usufruire di spazi istituzionali per un incontro che unisce i cittadini nel nome delle forze armate è stata la segreteria del commissario straordinario che manda avanti l'ente teoricamente soppresso dal governo Monti. Piero Fossati, l'ex assessore chiamato a gestire la transizione, è stato sottoposto a un duplice intervento chirurgico e in questo momento non può essere al suo posto di comando. Così la richiesta è stata girata a tre dirigenti che, nonostante ci fosse ampia disponibilità a cambiare data e orari, hanno preferito negare la disponibilità adducendo fantomatiche e improvvise riunioni. Persino sabato mattina, giorno notoriamente trascorso da funzionari e dirigenti della Provincia a lavorare sodo in estenuanti, «continue e improvvise riunioni», non andava bene.
Una scelta che ha lasciato ovviamente l'amaro in bocca agli organizzatori, perché di fronte a un'iniziativa assolutamente apolitica e totalmente mirata all'affermazione dell'orgoglio dei cittadini che si sentono vicini ai marò «traditi» dal governo Monti, l'atteggiamento dell'ente di Palazzo Spinola è quantomeno sorprendente. Gianni Plinio, uno dei portavoce del comitato organizzatore, a seguito del diniego opposto dalla Provincia, non ha risparmiato dichiarazioni al veleno :«A nome del Comitato unitario pro marò esprimo profonda indignazione e protesto fermamente per un niet demenziale che offende gratuitamente i nostri soldati .Tanto più per il fatto che all'iniziativa, promossa insieme con gli Amici del Giornale, stanno aderendo cittadini delle più diverse appartenenze politiche e le uniche bandiere ammesse sono i tricolori. La decisione è così grossolana e disgustosa che si commenta da sé. Che le Province fossero degli enti inutili lo sosteniamo da tempo. Ora, con questa alzata d'ingegno tutta genovese, pensiamo che siano anche dannose. Nessuno si illuda di fermarci: la manifestazione si terrà in un'altra sede».
Detto, fatto. Lo stesso Gianni Plinio e il consigliere regionale Matteo Rosso hanno infatti deciso di impegnarsi personalmente per affittare una sala all'hotel Bristol. In breve tempo è stato così possibile scegliere il luogo e la data della manifestazione. Per quanti sceglieranno di far sentire la propria vicinanza ai marò ascoltando le relazioni di Pelliccetti e Biloslavo, ma anche partecipando al dibattito, l'appuntamento è per martedì 9 aprile alle 16.30 nel prestigioso hotel di via Venti Settembre. Ci sarà però anche la possibilità di fare qualcosa in più per far sentire la propria voce. Davanti all'ingresso del Bristol sarà infatti allestito un banchetto per la raccolta di firme che verranno poi presentate al prefetto di Genova, che dovrà poi a sua volta farle avere ai rappresentanti delle massime istituzioni nazionali.


La voce dei genovesi si farà dunque sentire, a prescindere dall'incredibile decisione dei funzionari della Provincia di negare uno spazio pubblico per una manifestazione in favore di due militari che con la loro dignità e obbedienza a ordini vergognosi stanno dando al mondo un'immagine incredibilmente positiva dell'Italia.

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