Cronache

Quando Sanremo era la capitale del cinema muto

Con l'arrivo di Nicole Kidman ai Giardini Hanbury di Ventimiglia, per girare il film sul mito di Grace Kelly principessa di Monaco, è bene raccontare il rapporto che l'estremo ponente ligure ha avuto col cinema.
Questo lembo di Liguria ai confini d'Italia è stato più volte scelto come scenario per l'ambientazione di film, un'avventura iniziata col cinema muto. Il maestro dei lungometraggi gialli sir Alfred Hitchcock avrebbe girato alcune scene de «Il giardino del piacere» a Sanremo.
La città dei fiori durante la belle époque fu una piccola capitale del cinema senza sonoro, operarono due società delle quali ormai si è persa la memoria, come la Artistic Negatives e la Sanremo Film. Anche la tedesca Ufa, una delle case di produzione cinematografica più importante d'Europa e ancora in auge, ha avuto in un quartiere di Sanremo un suo teatro di posa.
Sanremo e i suoi scenari, erano un elemento importantissimo per i registi e tornando alle case di produzione matuziane, la «Sanremo Film» produsse tre opere nel 1916: «Mirella», «La promessa» e «Terremoto fatale». L'Artistic nel 1913, un dramma sulla Costa Azzurra di Oreste Mentasti, regista molto attivo in quegli anni a Torino, altre pellicole, documentari e cinque film che avevano come protagonista tal Paolino personaggio che faceva il verso al comico Ridolini.
Con l'arrivo del sonoro, la Riviera tornò protagonista: nel 1946 a Bordighera fu girato «Il piccolo ribelle», a Sanremo nel 1947 «Amanti senza nome» con Clara Calamai, «Il covo dei gangster» nel 1951, «La contessa scalza» nel 1954 con Humphrey Bogart e Ava Gardner.


Nel 1979 alcune scene di «Accadde ad Ankara», sono state in parte girate a Bordighera e più recentemente: «Al bar dello Sport» nel 1983 con Lino Banfi (Sanremo), «Asso» con Celentano 1981, «A tu per tu» con Villaggio e Dorelli nel 1984 «Una botta di vita» con Alberto Sordi nel 1988 a Bordighera, «Le premier cercle» con Jean Reno nel 2008.

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