di Gian Lua Fois
Il recente contributo «Dico no al partito del no a tutto» trova una rispondenza devastante nella realtà genovese. Genova è una città che non sa più decidere, Genova è una città che ha intrapreso una strada pericolosa in presa diretta con la non crescita ed il non sviluppo. Le minoranze maggioritarie oggi presenti e di fatto al comando, mi riferisco alla Lista Doria, Sel ed al Movimento 5 Stelle, stanno dirigendo la città contro le Grandi Opere (Terzo valico, Gronda di Ponente ed il Puc frenato secondo un percorso partecipato) in un contesto di crisi dai contorni quasi drammatici per tutta la nostra regione.
L'appello di Massimiliano Lussana ha una valenza politica importantissima che non può essere disattesa da nessun moderato: il popolo dei moderati non può più tacere e stare fermo a guardare. Il «crollo» del Pd genovese e la mancata prova di riflessione da parte delle stesso partito, determina nei fatti una gestione in «solitudine» del sindaco di Genova Marco Doria su tutta la materia riguardante la crescita e lo sviluppo della nostra città.
I moderati hanno il dovere di ragionare sul chi siamo e dove stiamo andando, non solo nelle istituzioni, ma anche in mezzo alla gente con iniziative e ponderazioni fatte sul territorio. Ad oggi il popolo dei moderati (tutto) sembra bloccato da mille paure nel farsi sentire ed è «tenuto in scacco» appunto da una minoranza organizzata. Nel mentre Genova va a fondo. La città non ha un progetto ed anche le opere che in linea teorica sarebbero già approvate, di fatto risultano essere ferme.
Ci dobbiamo impegnare di più e chi scrive ha individuato nel Referendum consultivo sulle grandi opere un possibile strumento per intervenire nel sentimento della gente per proporre la volontà popolare (quella della maggioranza delle persone). Per quanto riguarda la possibilità di costruire lo stadio alla Foce sarà bene conoscere nei dettagli tutto il progetto dalla grande valenza per tutto il territorio genovese.
È importante conoscerne gli aspetti urbanistici e sulla viabilità senza preclusioni e chiusure mentali. Le possibili e probabili sinergie con l'area del porto antico sono in grado di dare al progetto un valore aggiunto significativo in termini economici per tutta la città.
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