«La rimonta è di Berlusconi Vergognoso criticare le liste»

«La rimonta è di Berlusconi Vergognoso criticare le liste»

Caro direttore, devo farti i complimenti per i bellissimi articoli sulle elezioni, sono scritti col cuore e con la testa. Col cuore perché chi sceglie la propria parte politica lo fa per la condivisione degli ideali e per la crescita del partito, si sente parte di una squadra che si prefigge il raggiungimento dei programmi per la realizzazione di un miglioramento delle condizioni di vita della popolazione. Con la testa perché senza una intelligente regia, senza la valutazione delle situazioni, di una logica azione coordinata e strategica rischierebbe di vanificare il consenso e la credibilità. Proprio le cose che sono mancate da chi era stato preposto a livello locale a rappresentare il popolo del centrodestra. Una volta eletti si sono dileguati non facendosi più trovare e, in alcuni casi, forti degli incarichi, non hanno esitato a metterci del loro per distruggere quella organizzazione che faticosamente era stata costruita per promuovere il consenso. Ho già scritto altre volte e non voglio più ritornare sull'argomento, non foss'altro per le figuracce che molti di noi hanno fatto nei confronti di coloro a cui avevamo chiesto il voto per far eleggere immeritatamente personaggi nominati che si sono dimostrati ingrati e occupati per lo più a curare i propri interessi e non quelli del partito. Aver partecipato alle riunioni degli Amici del Giornale, grazie a te a Matteo a Marco e Gianni, ci ha dato, nei momenti bui, la forza di resistere e di rimanere lì dove non ci siamo mai mossi, ben piantati nel centrodestra, nonostante tutte le sirene, le malelingue, le critiche del fuoco amico e di coloro che in qualche modo vedevano con sospetto queste riunioni. In realtà veniva solo riempito, in parte, un grave vuoto creato da coloro che avrebbero dovuto relazionare regolarmente del loro operato e ascoltare le esigenze della popolazione.
Per fortuna che Silvio c'è e si è accollato per intero lo sforzo della rimonta, scegliendo di mettere altre persone nelle liste elettorali, forte delle esperienze precedenti. Le critiche sono pertanto ininfluenti sia perché aveva tutto il diritto di scegliere su chi fare affidamento, sia perché la rimonta, del tutto merito suo, non sarebbe stata necessaria se si fosse lavorato bene sul territorio consolidando i risultati ottenuti e rafforzando le strutture che erano state costituite invece di demolirle. Ora si deve giustamente guardare avanti, chi ha avuto la sua occasione per dimostrare quanto tenesse al partito ed al raggiungimento dei fini programmatici ed ha fallito, gettando fango e discredito sull'operato dei tanti che invece hanno lavorato bene, non può recriminare, ma solo accompagnarsi con chi andrà a domiciliarsi a Montecarlo. Rimane la situazione attuale di difficoltà per la costituzione di un governo. Constato che almeno il 70% della popolazione ha espresso la volontà di cambiamento da questo stato di intrusione e di oppressione tributaria che ha causato la crisi del lavoro e conseguentemente delle possibilità occupazionali. Sento parlare di lavoro, ma a parte il nostro Presidente, che essendo un imprenditore sa di cosa parla, altri ne parlano a vanvera, dal momento che nessuno di loro ha citato una sola volta la molla che crea lavoro ed occupazione che si racchiude in una sola parola: profitto. Se non c'è il giusto profitto per le aziende, saranno costrette a chiudere una dopo l'altra, come in effetti avviene. E per avere il profitto è necessario che la morsa fiscale non lo depredi come fa adesso, lasciando solo il rischio d'impresa e i debiti alle aziende.
Ben venga quindi la proposta di una persona assennata e responsabile come Raggi che si rende perfettamente conto delle scadenze, degli impegni a brevissimo, che dovrebbero far letteralmente correre per mettere come si sul dire, una pezza, in una situazione che rischia di metterci nelle mani della speculazione internazionale, nei confronti della quale nulla è stato fatto dal governo, si fa per dire, tecnico. Si definiscano quei quatto punti indispensabili e le forze responsabili si mettano insieme per metterli in sicurezza e poi avviare l'iter per nuove elezioni.

Per fare questo è necessario superare il pregiudizio e l'odio, essere realisti sulle cose da fare e assumersi di fronte all'opinione pubblica la responsabilità di agire per il bene comune. Riusciremo a farlo? Me lo auguro, anche se sento parlare di molteplici argomenti di nessuna utilità se non per colpire il «nemico» e non per salvaguardare l'integrità e il futuro della nostra Nazione.

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