Il rischio di smottamenti in zona Apparizione è anche colpa dei privati che non curano i pendii. Il giudizio emerge dalla risposta che l'Assessorato comunale ai Lavori Pubblici e alle Manutenzioni ha presentato a un'interrogazione scritta del capogruppo della Lega Edoardo Rixi che chiedeva ragione dei numerosi appelli al ripristino della sicurezza fatti dai cittadini e caduti nel vuoto. «A seguito dell'alluvione di novembre 2010 la zona di Apparizione è stata dichiarata a rischio smottamenti - scrive Rixi - le transenne sono rimaste, i lavori per la messa in sicurezza del punto situato dopo il cimitero non sono stati mai seguiti. Inoltre il 30 settembre scorso si sono staccati due massi dal costone roccioso nella zona alta di via Lanfranco e sono precipitati sulla strada. Il masso più grande, di alcuni quintali di peso è precipitato nella scarpata dopo aver travolto alcuni tratti di ringhiera».
I tecnici comunali hanno risposto a Rixi che «sì, è vero, le criticità lungo la strada sono note», visto la strada stessa va inserita nella categoria strade di montagna, con conseguenti problematiche. Anche gli incendi hanno compromesso la stabilità del suolo «la cui instabilità è progressivamente accentuata dall'entità e dalla concentrazione delle precipitazioni atmosferiche degli ultimi anni». Ma il Comune punta il dito contro l'inerzia dei cittadini residenti, visto che «la messa in sicurezza dei pendii compete di norma ai privati proprietari dei terreni, che di solito, non se ne fanno minimamente carico costringendo l'amministrazione ad attivare procedure né semplici né veloci, vedi ingiunzioni ai privati, per reperire le risorse economiche e recuperare le spese sostenute».
Tra le interrogazioni di Rixi a cui il Comune ha risposto in tempi rapidi c'è anche la questione del mancato annullamento tempestivo dell'evento «Apriamo corso Italia», previsto domenica 28 ottobre, in piena allerta meteo dal giorno prima.
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