Rosso-Vinai, un patto per salvare il Pdl

Nello stesso partito ma spesso schierati su fronti contrapposti per metodi di gestione e soluzione dei problemi. Ne hanno dette e se ne sono dette tra di loro, rivali anche nel gioco del Giornale dei «tagliandini» per la candidatura a sindaco di Genova. Ma i rapporti all'interno del partito stavano diventando troppo logori, e ci voleva qualcuno che provasse a prendere una iniziativa per dare un segnale di distensione chi, ancora, crede nella possibile resurrezione del Popolo della Libertà. I due della «strana alleanza» sono Matteo Rosso, 45 anni e tre figli capogruppo Pdl in consiglio regionale, e Pierluigi Vinai, 44 anni sposato con 4 figli e candidato del centrodestra alle amministrative genovesi. Animi differenti, curricula politici con caratteristiche diverse ma entrambi cresciuti a pane e politica sotto la logica moderata prima con la Democrazia Cristiana ora nel Pdl. Più intransigente Rosso, più solidale Vinai. Dopo essersele dette ancora qualche giorno fa, oggi si tendono la mano e dalla loro stretta cercano di avviare un dialogo per recuperare quello che si può.
L'anarchia del partito in Liguria è dettata da incapacità di gestione sul territorio o dai problemi nazionali del partito?
Rosso: «Abbiamo un partito con grosse difficoltà a livello romano e quasi ovunque in Italia si stanno vivendo situazioni simili a quella ligure. Manca una vera struttura, i problemi sono sempre i soliti»
Vinai: «L'attuale coordinamento regionale è inadeguato: lo dicono i fatti e i risultati. Michele Scandroglio è capace ed intelligente ma doveva lavorare come un pater familias non come il partigiano dei partigiani e smetta di usare gli autisti come portavoce»
Le difficoltà del Pdl stanno per portare ad una clamorosa scissione del gruppo in Regione. Come si può arginare?
Rosso: «Vivo questa vicenda in prima persona e posso dire che il rapporto umano tra noi è ottimo e la collaborazione massima. Non posso pensare all'idea di dividerci. Ma il ragionamento che si sta facendo non mi appartiene, non è fatto nell'ottica corretta»
Vinai: «Torno al discorso del coordinatore regionale. Certi problemi vanno seguiti al loro nascere. Invece c'è chi non li ha considerati»
La festa di Chiavari invece di essere un momento di confronto sui temi della politica regionale è stato l'occasione per evidenziare quante situazioni contrapposte esistono nel Popolo della Libertà. Come se ne esce?
Rosso: «Bisognerebbe fare tutti un passo indietro. Io e Vinai lo stiamo facendo e proponiamo a tutti di trovare un momento per una riflessione comune sui contenuti. Cerchiamo di salvare il salvabile e rilanciamo la nostra proposta politica»
Vinai: «Partiamo dall'evitare appuntamenti che sono delle Conventio ad excludendum come quella di Chiavari. Mi sembra incredibile di essere stato invitato alla festa regionale Pd per parlare di spending review mentre il mio partito non mi considera. Prendiamo le persone di buona volontà, quelle che lavorano sul territorio: rivediamoci per recuperare rapporti ormai logori»
Di incontri per cercare di rilanciare il partito se ne sono fatti nel tempo. L'ultimo quelli degli «Amici del Giornale». Partite da quello spirito?
Rosso: «Quello del Teatro della Gioventù è un discorso ancora aperto. In quella sede abbiamo evidenziato le cose che non ci piacciono, le contraddizioni del nostro partito. Ma qui dobbiamo pensare alle proposte da offrire all'elettorato»
Vinai: «L'incontro degli “Amici del Giornale” era troppo critico nei confronti del governo Monti. Io non sono così scettico a priori sull'operato del governo. Ecco, il Pdl prima di criticare deve saper costruire una vera alternativa e non solo a Mario Monti. Anche a Claudio Burlando e Marco Doria»
Su quali temi pensate di volervi confrontare?
Rosso: «C'è solo da costruire e i contenuti possono essere infiniti. L'importante è fare il primo passo: abbandonare le liti e creare un'asse comune. Il Pdl si riunisce o muore»
Vinai: «Parliamo di assetto del territorio, infrastrutture, crisi occupazionale, emergenza alluvioni. La strada è tracciata. Abbiamo bisogno di una nuova Varazze: lavoriamo con chi è rimasto nel fortino e carichiamo cannoni e mortai perché la prossima scadenza elettorale è vicina».
Pregi e difetti l'uno dell'altro...
Rosso: «Vinai ha il pregio di essere uno che sa metterci la faccia a servizio del partito, è onesto e ha il grande valore della famiglia.

Come difetti gli rinfaccio di avere un carattere scontroso e di essere un po' troppo di sinistra per i miei gusti»
Vinai: «Rosso è educato, disponibile e crede nel valore della famiglia. Come difetti vedo la sua emotività, il fatto che è tattico prima che strategico e in passato ha fatto scelte di appartenenza in un ottica non politica ma partigiana».

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