Samp avvinta come l’Eder ai play-off

Samp avvinta come l’Eder ai play-off

(...) Tutto il resto è molto meno positivo. E non solo per la vittoria del Varese a Padova contro il Cittadella, che lascia inalterato il vantaggio dei lombardi. Soprattutto, è molto meno positiva la prestazione del Doria: il primo tempo è inguardabile, il peggiore dell’anno (e ce ne vuole) e Iachini non azzecca nè formazione, nè schemi. Ma quello che fa più paura è che il Bari arriva davanti alla porta con una facilità irrisoria e se sbaglia reti in continuazione non è certo merito, in alcun modo, della Samp.
Soprattutto, fa paura il fatto che i giocatori blucerchiati - complice il primo grande caldo della stagione (ma martedì a Modena e anche domenica prossima al Ferraris si gioca alle 12,30!) - hanno una condizione fisica approssimativa, molti sembrano bolliti e spesso arrivano secondi sulla palla. Insomma, in vista degli eventuali play-off, una condizione fisica simile fa paura. E anche qualcosa in più.
Detto questo, ecco il pagellone della Sampdoria. Ricordando, come sempre, le regole di ingaggio. In panchina, oltre ai subentrati, c’erano Fiorillo, Costa, Pozzi e Krsticic. E i voti non vanno dal 5,5 al 6,5, ma dallo zero al dieci.
Da Costa: non prende gol e va bene, para qualcosina e va bene. Ma, obiettivamente, Romero - in tribuna con la moglie e la bimba che, a un certo punto, giustamente, si addormenta - dà più garanzie anche in borghese. Voto 6.
Gastaldello: ultimamente, il capitano era sempre fra i migliori. Stavolta, invece, è spesso in affanno di fronte ai velocissimi attaccanti del Bari. Di stima, voto 5.
Rossini: sbaglia un appoggio che potrebbe costare un gol e si prende un’ammonizione sacrosanta. Continua a giocare titolare, il perchè è un mistero della fede blucerchiata. Voto 4.
Rispoli: qui il discorso è diverso, perchè Ruspa è uno che ce la mette sempre tutta. Quindi, ne escono traversoni direttamente sul fondo che ricordano a tutti come sono fatti i piedi del numero 33 blucerchiato, qualora qualcuno se ne fosse dimenticato. Ma è anche un moto perpetuo, davanti e dietro, che ne fa comunque uno dei migliori in campo. Non può dare, ma si applica. Voto 7.
Laczko: fa un’azione bella. Ce la ricordiamo, perchè non ne vengono in mente altre. Voto 6.
Soriano: a questo punto, bisogna capire se Cassano quando ne parlava come di un fenomeno della tecnica stesse facendo uno dei suoi famosi scherzi. Perchè è sempre più involuto e, ieri, anche molto falloso. Insomma, l’esatto contrario di uno che ha i piedi buoni. Nella colonna positiva, invece, il coraggio di tentare un tiro che va poco distante dal palo alla sinistra di Lamanna. Voto 4,5.
Obiang: era una grande giovane promessa, pronto a diventare l’erede di Palombo. Purtroppo per lui, sembra diventato l’erede di Palombo. Voto 5.
Renan: nella prima parte della partita, detta bene i tempi e firma anche un paio di assist pregevoli. Poi mette molto di suo nel primo gol di Eder. Voto 7.
Foggia: Lamanna è bravo a parargli il rigore, ma lui ce ne mette del suo. Voto 5.
(dal 67’ Juan Antonio: una bella discesa e poco più. Voto 6)
Eder: si procura un rigore; segna due gol, bellissimo il secondo; fa magie con la palla. Serve altro? Voto 9.
(dall’89’ Volta, cinque minuti e due rinvii, uno buono, uno no, senza voto)
Pellè: dà un assist bellissimo a Soriano, per il resto è un paracarro. Voto 5.


(dal 33’ Bertani, ad eccezione di un bel contropiede è inguardabile, il solito inguardabile Bertani dopo quello straordinario visto nelle primissime partite, voto 4,5)
Iachini: esulta come se avesse vinto la Champions, ma può solo ringraziare Eder, voto 5.

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