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Scajola: «Forse non mi ricandido» E i suoi annullano cene e riunioni

L'annuncio delle elezioni primarie per scegliere il prossimo candidato premier del centrodestra scuote un Pdl ligure già molto agitato. Dopo mesi di partito-assenza qualche settimana fa era stato l'ex ministro Claudio Scajola a dare nuovo vigore agli aficionados liguri annunciando la sua decisione di tornare nuovamente in prima linea ad occuparsi delle vicende interne al partito. Ma la sua scelta pare nuovamente compromessa a causa delle indagini sul suo conto all'interno dell'inchiesta Finmeccanica portata avanti dalla procura di Napoli. Una notizia che sembra aver tagliato le gambe all'uomo che fino a poco tempo fa era plenipotenziario del centrodestra ligure se è vero, come sembra, che l'altro giorno abbia anche dovuto rinunciare ad una cena organizzata a Recco, per proseguire il suo cammino di ricostruzione del Pdl, per mancanza di commensali (ma secondo gli organizzatori il pranzo è stato solo rinviato). Una trentina tra sindaci e amministratori «azzurri» della Fontanabuona e del Golfo Paradiso erano stati invitati ma quasi tutti avrebbero deciso di non presentarsi alla tavola di Scajola che ha dovuto annullare l'appuntamento. Un momento negativo per il deputato imperiese che ieri è arrivato anche a pensare di lasciare la scena. «Non so se dopo questo attacco diffamatorio avrò ancora voglia di ricandidarmi. Sono disgustato, più che preoccupato -, dice l'ex ministro -. Se fino a tre giorni fa ero deciso a ricandidarmi, ora devo valutare con attenzione a tutela mia e della mia famiglia. Ma attenzione: è un fallimento accettare di fare politica con armi improprie come la diffamazione e la calunnia». Sul futuro del centrodestra, Scajola ha ribadito la necessità di «indicare un progetto vero. Bersani ha avuto il coraggio di permettere le primarie, che sono il sale della democrazia. Dobbiamo fare la stessa cosa anzi.. dobbiamo fare le primarie dei moderati».
Intanto, nel partito la lotta tra le due fazioni (Scajoliani versus Scandrogliani) continua a creare tensioni. Nel savonese il coordinamento provinciale doveva riunirsi per tornare a chiedere la sfiducia nei confronti del coordinatore regionale Michele Scandroglio e del suo vice Eugenio Minasso, ma l'incontro sarebbe saltato per i pochi presenti. Sulla stessa scia Luigi Morgillo, consigliere regionale del partito, che commentando la svolta delle primarie è tornato a calcare la mano sulla «pulizia» dirigenziale: «Bene le primarie Pdl - scrive su Twitter -. Ora Alfano deve azzerare tutto, basta rendite di posizione».
Ad esultare per il nuovo corso della politica di centrodestra è il consigliere regionale Roberto Bagnasco che definisce il passo indietro di Silvio Berlusconi come «l'ennesima dimostrazione che sempre ha saputo privilegiare gli interessi del Paese».

«La possibilità attraverso primarie vere e aperte al contributo di tutti rappresenta un'occasione straordinaria di confronto, analisi, autocritica, ma soprattutto proposta politica», spiega ancora annunciando il suo appoggio al segretario Alfano. Da Bagnasco padre a Bagnasco figlio, Carlo, capogruppo Pdl a Rapallo: «Dobbiamo impegnarci per garantire una straordinaria partecipazione».

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