Duecentoventimila presenze in undici giorni, ventimila in più rispetto al 2011. Nonostante l'allerta meteo con le scuole chiuse e una durata più breve della manifestazione. La decima edizione del Festival della Scienza chiude con un segno più. Più che positivo, più che frequentato, più che amato, più che visto e vissuto. «La risposta del pubblico è stata sorprendente - spiega Manuela Arata, presidente del Festival della Scienza -. Abbniamo avuto 350 eventi, 75 location, esplorato luoghi nuovi come il mercato del Carmine e il centro civico Buranello. Possiamo dire che la decima edizione è stata veramente internazionale».
Tra gli eventi più apprezzati, con 35mila presenze, sicuramente Enel 5.0, un museo interattivo che con tecnologie innovative e coinvolgenti ha raccontato ai visitatori il ruolo dell'elettricità nello sviluppo socio-economico del nostro paese, ripercorrendone la storia e anticipando gli scenari futuri.
Grande successo anche per la chimica in cucina con Sapori di Scienza, tra focacce blues, cooking hackers, birrai per un giorno e il docente di Fisica della Materia, Davide Cassi che si è messo a cucinare il pesce in lavastoviglie. Tutta l'Europa si è poi riunita a Palazzo della Borsa con Piazza Europa (4.500 visitatori), una vera e propria agorà dedicata ai poli di ricerca e innovazione liguri e ad altri enti scientifici italiani, con l'Egitto ospite e il ministro della ricerca scientifica Nadia Zakhary che ha annunciato di voler creare una partnership tra il Festival della Scienza di Genova e quello del Cairo.
Mentre un abbraccio caloroso ha accolto l'architetto Renzo Piano, per la prima volta al Festival che con Greg Farrington ha raccontato il progetto visionario di un «edificio che respira», la California Academy of Sciences di San Francisco. Ma la kermesse ha portato anche un indotto in tutta la città con gli alberghi e i ristoranti pieni.
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