«Le sconfitte politiche? Colpa dei dirigenti»

Sono un lettore attento dal primo numero del nostro «il Giornale» sin dai tempi di Montanelli, e dall'inizio della storia di Forza Italia iscritto in quel di Lerici in La Spezia. Resto sgomento e impotente d'innanzi allo squallido spettacolo, che coloro definiti «gruppo dirigente» del Pdl, riescono a dare con il loro intervento fatto solo di personalismi, e di parole a ruota libera senza alcun rispetto per i tanti che hanno creduto ancora una volta in questo partito. La colpa delle sconfitte sono totalmente da ascriversi al gruppo dirigente in toto, e in particolare di coloro che controllano la macchina del partito tramite le truppe cammellate durante i congressi. Dialettica interna zerovirgola.
Non posso assistere senza reagire, che i responsabili della sconfitta a Lerici, sono gli stessi che sono chiamati «formattatori», che coloro che ancora nel mese di dicembre 2011, tentavano di portarci in blocco verso nuovi lidi chiamati Udc, Terzo Polo ecc. oggi intervengono con interviste addossando colpe ad altri. Chi ha avuto la possibilità e l'onore di rappresentare il blocco dei moderati alle elezioni per il parlamento ed ha perso, faccia un passo indietro. Chi da anni ha affidato il proprio futuro economico alla politica, faccia un passo indietro. Chi è stato grande in passato, ma per causa propria ha compromesso l'onorabilità del partito si faccia da parte. Chi è giovane di età, ma lavora nel partito con la logica dei vecchi marpioni dalla politica, passi la mano se occupa posti di responsabilità.
Concludo che ancora una volta resto deluso da questo movimento, e che in fondo siamo molto simili a quei partiti che tanto critichiamo. Chiedo scusa ai tanti amici che durante il tesseramento (40 amici), avevo convinto ad iscriversi in quanto con Alfano sarebbe stata un altra cosa.

Prendo atto che chi vuole fare politica deve distruggere la dialettica interna se questa è contraria al personaggio locale emergente, e che onestamente saprei fare molto meglio di tanti «leaders» definiti tali perché hanno le leve del consenso. Con la presenza di Berlusconi nella lista elettorale, anche una scimmia avrebbe vinto, e che il consenso locale non porta che un piccolo ma inutile contributo per vincere.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica