Scoppiano due tubi: a secco Albaro, Foce e San Fruttuoso

Rubinetti a secco, per buona parte della giornata di ieri, a San Fruttuoso, Foce e Albaro, per la rottura improvvisa di due grosse tubazioni d'acqua, prima in via Giacometti, poi a Sturla. Una successione parossistica di fatti ha determinato il caos: nel tentativo, infatti, di risolvere il problema che si era creato in via Giacometti, l'azienda titolare dell'acquedotto, «Mediterranea delle Acque», aveva tentato di indirizzare il flusso di acqua potabile su altri tubi, ma l'aumento di pressione in quelle condotte ha fatto saltare un altro tratto di tubazione che corre sotto via Sturla.
E a quel punto c'è stato il crollo di pressione su tutta la rete del levante genovese. La duplice avaria, caratterizzata anche da fenomeni di intorbidamento delle acque nelle zone limitrofe, ha messo letteralmente in ginocchio la rete di distribuzione dell'acqua potabile, provocando fortissimi disagi per migliaia di famiglie. Costretti a chiudere anche decine di bar, ristoranti ed esercizi commerciali in zona. A un certo punto Mediterranea delle Acque, per far fronte all'emergenza, ha disposto l'invio di due autobotti in piazza Martinez e piazza Sturla che, comunque, hanno potuto alleviare soltanto in parte le esigenze della popolazione. In mattinata, anche il traffico è andato in tilt, visto che il danno ha costretto alla chiusura della circolazione nel tratto compreso tra via Isonzo e piazza Sturla. Molti rubinetti rimanevano asciutti, mentre da altri correva un filo d'acqua, e da altri ancora un liquido marroncino, sporco di terra e ruggine, «naturale conseguenza - spiegavano da Mediterranea delle Acque - degli sbalzi di pressione».


Intanto, in relazione a un altro disagio analogo che si era verificato a inizio ottobre a Carignano, quando era scattato l'«allarme acqua torbida» nella scuola media di via Banderali, il capogruppo della Lega Nord in consiglio comunale, Edoardo Rixi, ha rivolto un'interrogazione al sindaco per sapere, in particolare, se ci sono stati riscontri alla campionatura dell'acqua e sul perché «non è stata data adeguata informativa alla scuola e ai residenti».

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