di Ferruccio Repetti
Non restava altro che la Gloria. Ora se ne va anche lei. Nel senso di Gloria Barbetta, consigliere comunale di minoranza a Rapallo. Come dire: l'ennesima fuga da «Italia dei valori». Si dirà: che Idv perda i pezzi non fa più notizia. Perfino Tonino, nel senso del leader Antonio Di Pietro, ha già intonato il de profundis, giustificandolo con la solita scusa: sciogliersi per non morire. Boh. Intanto i residui rappresentanti della casa madre, una fauna a rischio di estinzione come fossero gli ultimi dei Mohicani, si sono ribattezzati in vari modi: «Italia dei dolori», «Italia dei malori», «Italia dei tremori», e chi più ne ha più ne metta, anche nel simbolo elettorale, al posto del nome del leader che non fa più tanta presa sul pubblico. Ma la Gloria no, nessuno poteva pensare, fino a ieri, che se ne sarebbe andata via, e anche sbattendo la porta.
Invece lei, che si era battuta strenuamente per provvedimenti a favore della salute mentale e il benessere psichico delle persone, non ce la faceva più a sopportare l'indifferenza dei vertici del partito su questi temi. E allora, per non rischiare a sua volta di compromettere la propria (di salute mentale) e il proprio (di benessere psichico), Gloria Barbetta ha detto basta: «Io non ci sto!». Dunque, ha lasciato Idv e ha cercato casa altrove. Si pensava: andrà con «Diritti e libertà», il movimento del primo transfuga Massimo Donadi, e di Giovanni Paladini e Marylin Fusco. No. Gloria ha scelto il Gruppo Misto. Ma, attenzione!, solo temporaneamente, in attesa di convolare a giuste nozze (politiche, naturalmente) con Franco Barbato, il pierino-la-peste dell'ex Idv: «In nome - specifica Barbetta - della democrazia liquida e del partito dei Pirati che ha origine in Germania».
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