Se l’unica vera difesa dei deboli arriva dai candidati non di sinistra

Se l’unica vera difesa dei deboli arriva dai candidati non di sinistra

(...) Invece, era ed è proprio così. E ci ha fatto piacere sentire il vicepresidente dei senatori del Pdl Gaetano Quagliariello, certo non un falco, venuto a Genova a sostenere Pierluigi Vinai l’altro giorno, prendere duramente posizione contro Monti che aveva addirittura contestato un’idea semplice e assolutamente logica, rivoluzionaria solo nel suo buonsenso. E cioè che le aziende creditrici dello Stato potessero compensare le cartelle di Equitalia con i propri crediti. Non è propriamente un principio comunista, è quello che direbbe qualunque persona sensata. Non il governo, pare.
E mi sembra molto significativo che il deputato che si è speso molto più degli altri per la candidatura di Pierluigi Vinai sia stato Roberto Cassinelli, il migliore della pattuglia ligure, ma - come abbiamo raccontato - anche l’unico che ha avuto il coraggio in occasione di uno degli innumerevoli voti di fiducia al governo Monti di dire forte e chiaro il suo «no» alla fiducia a scatola chiusa a questo esecutivo.
Detto questo, vi invito a fare un gioco. Andate a cercare un amico di sinistra (ne abbiamo tutti, non fate i difficili) chiedendogli perchè vota a sinistra. Mi riferisco alla sinistra seria, vera, quella che ha dei principi e dei valori. Che non sono i miei, ma sono assolutamente seri e rispettabili.
Il problema è che quei programmi di sinistra non li trovo a sinistra. Ma se cerco un programma liberal in senso americano, riformista nel senso nobile che la parola sa avere, di sinistra ma di una sinistra moderna, lo trovo nelle parole di Enrico Musso. Se cerco un partito che sappia parlare alla classe operaia e un candidato che porti avanti le parole degli operai, lo trovo in Edoardo Rixi. Se cerco qualcuno che parli di mutuo sociale, lo trovo in Susy De Martini.
E se cerco idee di sinistra - di sinistra vera, ribadisco - le trovo in Pierluigi Vinai. Uno che dice che i primissimi provvedimenti che prenderà saranno gli sgomberi dei figli di papà dai centri sociali, con le strutture affidate a enti, associazioni e strutture di volontariato. Cos’è di sinistra? I figli di papà o i più deboli della società?
Se cerco idee di sinistra, le trovo nella battaglia contro l’Imu portata avanti da Vinai, identica a quella di Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e numero uno dell’associazione dei Comuni, che pure è del Pd. Ma di un Pd che ritiene «indecente» e «immorale» una tassa per cui i Comuni sono solo esattori e gabellieri per Roma e non «indecenti» e «immorali» i manifesti che contestano quella tassa.
Se cerco idee di sinistra, le trovo nelle parole di Vinai sull’«equità sociale», sull’«economia sociale di mercato», sulla «famiglia». Sul fatto che si parli di quoziente familiare, con tasse parametrate sul numero di figli, sull’idea che saranno favorite fiscalmente le famiglie che svolgono una funzione sociale, intendendo per essa chi ha in casa disabili, malati, disoccupati e le imprese che svolgono funzioni sociali, ad esempio creando posti di lavoro...
Dovrebbero essere tutte idee di sinistra e sono portate avanti da un candidato ritenuto «di destra». E non c’è bisogno di tirare in ballo la solita trita e ritrita citazione gaberiana di Destra e sinistra, con la richiesta: «Che cos’è la destra? Cos’è la sinistra?».
Di quella canzone, Pierluigi Vinai è un testimonial vivente.

E vale la pena di dedicargli un’altra citazione di Giorgio Gaber, quella di Quando è moda è moda, tratta da Polli d’allevamento: «Sono diverso, sono polemico e violento/non ho nessun rispetto per la democrazia/e parlo molto male di prostitute e detenuti/da quanto mi fa schifo chi ne fa dei miti/Di quelli che diranno che sono qualunquista non me ne frega niente/non sono più compagno, né femministaiolo militante».
Ecco, la differenza sta tutta lì. Tra chi aiuta (anche) prostitute e detenuti e chi ne fa dei miti.
Se avete un amico di sinistra, raccontategli queste cose. Magari ci riflette.

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