SEGUE DA PAGINA 45

2 LA SCELTA
Serve un candidato

in grado di vincere
Caro Lussana, ho letto con interesse il suo magistrale articolo con consigli (non richiesti) a Biasotti.
Condivido in toto l'analisi da lei svolta.
Burlando macina chilometri, appare in televisione, sulla stampa; piaccia o no, è pienamente in corsa. Lo stesso sondaggio pubblicato dal Sole 24 Ore qualche settimana fa, con quel 49 per cento di popolarità, testimonia la sua resistenza. Se l'attuale presidente vanta quei numeri, a quanto si collocherebbe il competitore del Pdl? Fermo, per caso, a quel 45, 46 per cento che vorrebbe dire, fin d'ora, sicura sconfitta?
La Liguria, proprio perché terra nativa del nostro attivissimo ministro Scajola, non può essere riconsegnata, senza colpo ferire, a chi la governa oggi con più ombre che luci.
Al di là della simpatia e della stima che tutti hanno per Biasotti, credo che, per elementare realismo, occorra schierare un candidato che abbia serie possibilità di sconfiggere il manovriero Claudio B., sagace tessitore di potenti reti politiche ed economiche.
Non sono convinta, e mi spiace, che il leader arancione sia in grado di farcela.
Con amicizia e gratitudine, la saluto.
Chiara Marchelli
2 IL RICHIAMO
La sveglia mediatica

che serviva
Caro Lussana, ho letto con interesse la tua lettera a Sandro Biasotti.
Splendida iniziativa anzi opportuna direi, una sorta di sveglia mediatica al probabile candidato e a chi sta incomprensibilmente ritardando la sua ufficiale ed otriata investitura.
Una ufficializzazione di ruolo più volte attesa e già troppe volte rimandata.
Tu dici che sarebbe opportuno dotare il candidato di una sua autonomia consultativa per evitare casi di idiosincrasia conclamata da parte di una certa quota di elettorato che non si riconosce nel leader Pdl; condivido.
In molti sarebbero felici di votare Biasotti solo se si presentasse in una veste, apparentemente, di maggior autonomia, si tratta di quell'elettorato di «mezzo» moderato e pragmatico che vota la persona o altrimenti fa fatica a riconoscersi nella pantomima della politica e magari non voterebbe proprio.
Il tuo ragionamento non fa una piega, siamo in molti ad essere convinti di questo.
Tuttavia la politica ha le sue regole e credo che in questo ritardo decisionale si stia giocando proprio il tema che tu hai sollevato... «listino si listino no».
Fai una cosa scrivi una lettera anche ai vertici locali del Pdl ponendo lo stesso quesito, chissà, magari potemmo ricevere una gradita anticipazione.
Walter Pilloni
2 TANTE DOMANDE
Ma è importante

una lista d’appoggio
Caro Massimiliano seguo con mie riflessioni e non lettere,
Grazie per il Tuo intervento di oggi perché facendo l’apripista permetti di incominciare la «competizione» e tutti possono partecipare purché «iscritti».
E Momento Liberale è iscritto. Ma la competizione è dura perché la «pista è ghiacciata».
Quindi a testa bassa.
Forza Biasotti è doveroso.
Incominciamo dal «primo consiglio» non richiesto.
«Non è da sottovalutare l’importanza di una lista di appoggio a quelle del Pdl e Lega».
Qui in Liguria c’è tantissima gente che non voterebbe mai... «ma che invece sarebbe disposta a dare la Sua preferenza a una forza collegata al centro destra»
Rischio!!!
Ma Lussana può «capirlo» e «dirlo» ed essere ascoltato.
E i tanti «aiuto registi» cosa diranno adesso? (ricordiamo «gli arancioni» hanno da sparire, cosa servono «i liberali» ci siamo noi!!)
Cosa ne pensa il «regista»? (che poi per qualcuno è la cosa più importante)
Cosa ne pensa il campione?
Ma queste «tantissima gente» questo «tesoretto di voti e consensi» di cui parla Lussana non è costituita anche (ma non solo) da quel «centro» moderato, non forzista, non fanatico berlusconiano, non scaiolano, astensionista purtroppo al momento del voto tra cui possiamo trovare tanti «liberali».
Credo proprio di sì.
E allora perché se è vero tutto questo dimenticarci di questa gente non farla partecipare attraverso quelle forze che cercano di interpretarla.
E qui scatta un commento al secondo consiglio.
«Lasciar perdere i tanti personaggi in cerca d’autore». E mi riferisco ad un incontro per decidere le strategie... dove c’erano tutti i rappresentanti del centro destra proprio tutti, tutti, tutti, o forse no?
Ritorno ai silenziosi interpreti di quella «tantissima gente» che fa numero e non zavorra.
E il recente Convegno dei Liberali dimostra che questi interpreti esistono.
Secondo consiglio (bis) non dato ma implicito.
La forza di Biasone sta nei suoi capelli «arancioni» qualcuno cerca di taglirglieli... se riesce... il campione perde. E Biasone sta cadendo nel tranello.
Tutti gli altri consigli sulla credibilità, sulla concretezza, sulla presenza, sulla lunghezza della campagna elettorale sono socrosanti.
Ma oltre ai capelli arancioni che sono la sciolina giusta cosa ci vuole?
Semplicità.
Umanità.
Disponibilità.
Non vedere (tra gli amici) nemici inesistenti.
Capire.
Tutte cose che non si possono delegare tanto meno da Roma.



2 L’APPROVAZIONE
Parole sante

al candidato
Caro Caro Direttore, ho letto il tuo articolo rivolto a Biasotti: parole sante. Se eleggessimo te a presidente della Regione Liguria? Ho dato 5 stelle. Un saluto a te e alla .
Enrico Ghigino

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