A Sestri Levante interrogazione di Stagnaro (Pdl)la polemica

Cosa c'è da fare a Sestri Levante d'estate? Dare soldi al Pd. Su invito dello stesso Comune, che sponsorizza la Festa Democratica come fosse una qualsiasi manifestazione turistica. Che la crisi della politica provochi anche un calo delle «vocazioni» di simpatizzanti e sostenitori è più che probabile. Che gli stand di frittelle e salamini siano sempre meno affollati con conseguenti riflessi negativi sulle casse del partito è altrettanto verosimile e diffuso.
Insomma, che si debba cercare di pubblicizzare il più possibile la Festa Democratica, dev'essere diventata una missione per l'amministrazione comunale di sinistra-centro che governa Sestri. Ma l'idea di usare i tabelloni luminosi pubblici, pagati con i soldi di tutti i cittadini, che campeggiano nel paese dei due mari scatena inevitabile polemiche.
Qualche risposta sull'utilizzo privato di strutture pubbliche dovrà arrivare nel prossimo consiglio comunale di Sestri Levante, visto che l'argomento verrà portato all'ordine del giorno dai consiglieri del Pdl, che non hanno gradito quella sponsorizzazione «di parte» ai baracconi del Pd. Giancarlo Stagnaro ha già preparato un'interrogazione urgente per chiedere conto dell'utilizzo di quegli spazi pubblicitari in favore di una manifestazione tutt'altro che di interesse generale.
Tre, in particolare le questioni poste da Stagnaro. «L'amministrazione comunale era a conoscenza della diffusione dei messaggi visivi sui tabelloni luminosi in favore della Festa Democratica? - chiede il consigliere Pdl al sindaco -. Chi ha deciso di immettere questi messaggi su uno spazio che dovrebbe essere destinato alla diffusione di notizie di interesse collettivo e non di parte? Il sindaco e la giunta non ritengono opportuno regolamentare l'utilizzo degli spazi sui tabelloni luminosi installati in città?». Quest'ultimo problema vuole proprio evitare che in futuro si possano ripetere equivoci sull'utilizzo dei tabelloni luminosi. «Un conto è informare sull'esistenza di una mostra, sul rilascio dei permessi di sosta, sulla scadenza della tassa sulla spazzatura o sul servizio di bike sharing - tuona Stagnaro -. Un altro conto è fare propaganda politica e un partito.

Così facendo, ogni evento politico di ogni parte, anche di eventuali partiti estremisti e anche se organizzato in spazi o locali privati, dovrà essere pubblicizzato a cura del Comune. I tabelloni rischiano di diventare un tazebao politico, un comizio continuo, perché il Comune non potrebbe a questo punto dire di no ad altre richieste da parte di altri partiti e movimenti politici».

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