Il silenzio dei potenti

(...) prendere in giro, si può vivere di sacrosanti sfottò, ci si può non amare alla follia. Ma indifferenti, no.
Ecco, tutto questo non è stato festeggiato in alcun modo dalle autorità. Certo, è vero che i presidenti di Comune, Provincia e Regione erano stati diffidati dal farlo dai tifosi, che li avevano visti indifferenti per tutto l’anno. Certo, è vero che il presidente della Regione Claudio Burlando domenica scorsa era in tribuna a Marassi a festeggiare la soffertissima promozione.
Ma è anche vero che, da giorni, abbiamo tenuto sotto controllo, fax, e-mail e agenzie di stampa alla ricerca di un colpo battuto da Pericu, Burlando e Repetto, amabilmente e genialmente identificati dai tifosi rossoblù come i Tretre. Chi dei tre sarà Mirko Setaro, ad esempio?
Ed è anche vero che quelle due righe di festeggiamento per il Genoa (che, sia ben chiaro, avremmo chiesto anche se il Doria si fosse trovato in una situazione analoga a quella dei rossoblù o particolarmente meritevole di essere festeggiata), non sono uscite.
Ed è anche vero che la Triade ulivista insediata a De Ferrari, Palazzo Spinola e Palazzo Tursi, normalmente non lesina complimenti su carta intestata a chicchessia, dal pesto Dop a un giudice costituzionale o a un ministro, passando per nani, ballerine e ex parlamentari.

Recentemente, hanno messo nero su bianco anche la solidarietà a Bassolino e i complimenti per l’elezione a Napolitano, Marini e Bertinotti.
Al Genoa, no. Nemmeno due righe.
Forse è una storia che racconta Genova molto più di mille editoriali.

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