Arriva oggi in edicola il nuovo numero di Monocle, autorevole mensile britannico - un giornale britannico è «autorevole per definizione, soprattutto in Italia, esempi «lautorevole Financial Times», «lautorevole Economist» e nel caso dellIndipendent, lo dice la parola stessa, è «autorevole e indipendente» - che riporta la classifica delle città più vivibili al mondo, che vede al primo posto Copenhagen.
Ce ne siamo già occupati per due motivi. Primo: non cè nemmeno una località italiana nella classifica delle prime 25 grandi città in cui si vive meglio da residenti, indipendentemente dal fascino storico, culturale o turistico. Secondo: la prima città italiana, immediatamente a ridosso della top 25, è Genova.
La cosa, da un lato, ci riempie ovviamente di orgoglio. E, fra laltro, Monocle ha anche ragione: anche solo per il mare, la bellezza straniante della nostra città e landamento lento, un po portoghese, della nostra vita, è difficile contestare che la qualità della vita a Genova sia buona. E inviterei chi sostiene il contrario a fare cambio per una settimana che so io, con Roma, con il suo traffico e con i suoi ritmi. E dico Roma per dire una città dove ho vissuto a lungo, di cui sono profondamente innamorato e in cui mi sono profondamente innamorato di Loredana, genovese vabbè, la donna che riesce ancora a darmi i brividi come quando lho conosciuta, anche se sono passati nove anni.
Insomma, non sono di parte e credo di parlare a ragion veduta. Genova ha davvero tutte le caratteristiche per diventare, come scrive Monocle, pardon «lautorevole Monocle», «la prossima Barcellona».
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