Sotto l'albero dei liguri la stangata sull'Irpef

Il blitz sulle tasse alla fine c'è stato e il consiglio regionale lo ratificherà stamattina votando il bilancio per il 2013. Per il prossimo anno l'esenzione dal pagamento della maggiorazione regionale all'addizionale Irpef interesserà i redditi fino a 27.000 euro e non più fino a 30.000, questo per compensare la riduzione delle entrate certificata dai ministeri delle Finanze e della Salute. «La precedente manovra era supportata dalle stime effettuate dal Ministero, nel mese di luglio, sui gettiti Irpef e Irap. Una previsione che il 4 dicembre è stata rivista al ribasso a causa della congiuntura economica sfavorevole, si avrà un minor gettito stimato in circa 10 milioni» ha spiegato l'assessore al bilancio Pippo Rossetti. Dopo la manovra di esenzione la platea dei contribuenti che non pagherà la maggiorazione regionale sull'Irpef dell'0,5% ammonta all'83% dei contribuenti liguri pari a 934.000. Sono circa 170.000 i contribuenti interessati dalla maggiorazione regionale mentre quelli al di sotto dei 27.000 euro annui ammontano a 765.000. «Una vergognosa scorciatoia», l'ha definita il capogruppo Pdl Marco Melgrati.
E ieri mattina sul consiglio regionale hanno marciato centinaia di lavoratori dipendenti della Provincia di Genova. Una manifestazione nata dalla preoccupazione dei 900 lavoratori dell'ente per i tagli drastici subiti con la legge di stabilità che ne mettono a serio rischio il funzionamento. Si sono anche registrati attimi di tensione quando i lavoratori hanno cercato di occupare in massa l'aula del consiglio. «Il governo ci ha tagliato più di quanto ci veniva trasferito dallo Stato, 27 milioni contro 25 di trasferimento - ha spiegato Gianni Isola, coordinatore delle Rsu di Genova -. In più Prefettura e polizia continuano a non pagare l'affitto dei locali della Provincia che occupano: mancano 36 milioni. Noi abbiamo 470 dipendenti che lavorano su deleghe regionali ma che la Regione Liguria non paga più, la Regione da quest'anno non passa un euro». Rischio serio che possano chiudere i centri per l'impiego, le linee del trasporto pubblico provinciale ma anche che si blocchi la manutenzione di tutta la rete stradale di competenza della Provincia. Burlando ha risposto presentando all'attenzione del consiglio regionale un ordine del giorno: «Tutti i dipendenti della Provincia o rimangono dipendenti della Provincia o diventano dipendenti della Regione» ha detto in aula il governatore scaricando anche sul governo Monti la responsabilità del problema degli enti locali: «Questo sistema non regge più. I fondi sono stati tagliati a sproposito». Ma non tutti i rappresentanti dei lavoratori sono convinti che l'impegno firmato da Burlando sia mantenuto: «Non c'è volontà di tagliare i rami secchi della nomenclatura per salvaguardare posti di lavoro utili per i servizi» attacca Roberto Ratto coordinatore del sindacato autonomo Csa.


Ieri in aula è stato votato anche un ordine del giorno per sensibilizzare la giunta sul problema dell'emittenza radiofonica privata con due radio, Radio 19 e Radio Babboleo News, che potrebbero presto chiudere con la perdita di posti di lavoro per una ventina di giornalisti.

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