«La spending review? Positiva, ma i risparmi non sono immediati»

Liquidazione delle società pubbliche, riduzione di spesa nelle pubbliche amministrazioni, taglio delle autovetture di servizio, dei buoni pasto, gestione delle ferie, soppressioni di enti, agenzie e organismi. Unione dei piccoli comuni, soppressione delle province, creazione della città metropolitana. «Questa spending review non è solo una manovra come quella degli ultimi anni, è un riordino complessivo. Sui comuni ne va pesantemente a modificare il disegno, si sostituisce anche alle leggi istituzionali. È un passo avanti, con tutte le sue ombre, che restano tante, ma rispetto alle manovre 2010 e 2011, ha delle cose effettivamente positive».
Pierluigi Vinai, segretario dell'Anci Liguria, il riordino delle amministrazioni, la revisione delle province, la partita dei piccoli comuni, sono materie che conosce molto bene. Quali saranno gli effetti dei taglia alla spesa pubblica in Liguria?
«Dopo 22 anni, ad esempio, da quando fu scritta la prima volta la legge 142/90, avremo la città metropolitana di Genova dal 1 gennaio 2014 che sostituirà per intero la Provincia con un consiglio e un sindaco metropolitano, che è quello del comune capoluogo e con il compito di gestire le funzioni che prima erano della Provincia, ma fortemente diminuite. Va detto che tutti questi spostamenti, i ruoli nuovi sono a costo zero. Sono tutti incarichi che non determinano aumenti di spesa. Il sindaco metropolitano non percepisce nulla in più, solo il suo stipendio come sindaco».
Quindi finalmente arriva il tanto atteso risparmio?
«Per Province e città metropolitana sul breve periodo non ce ne sarà nessuno, perché non vengono tagliati i costi del personale. Imperia e Savona si uniranno in un'unica Provincia, ma non è che vengono chiuse le sedi e licenziate le persone, semplicemente siccome l'area raddoppia diventa un unico ente. Il risparmio è relativo a un presidente di meno e a un consigliere di meno, ma già oggi il costo dei gettoni è molto limitato».
Sta dicendo che sarebbero altri i rami da tagliare?
«Comuni e Province non sono certo come le Regioni...Ha ragione Scajola quando dice che bisogna tagliarle. Oggi un consigliere comunale percepisce gettone da 30 euro lordi. Se si pensa di risanare le casse dello Stato così, facciamo ridere. Sono altri i costi da eliminare e questa volta, finalmente ci hanno messo mano. Il Ministero della Giustizia in tre anni taglia 300 milioni di euro, quello dell'Interno 262, la Difesa 296. Allora dico che iniziamo ad esserci, piano piano».
E delle Province in Liguria cosa resta?
«Una a Ponente, la città metropolitana, più La Spezia che però deve risolvere il problema del territorio annesso».
Poi c'è il capitolo dei piccoli comuni.
«In Liguria sono 183 su 235, il 77%. La norma che è uscita il 13 agosto 2011, manovra estiva Tremonti, poneva il percorso delle unioni di comuni in modo inapplicabile, come se il territorio della regione fosse diviso a fasce. Ora con questa nuova manovra, viene riproposto a un livello più ragionevole, saranno le autonomie locali a decidere come mettersi insieme e lo devono fare con scadenze nette. Nel nostro caso, un grande sforzo lo sta facendo il coordinatore dei piccoli comuni Anci Liguria, Antonino Oliveri».
Scusi se insisto, e qui il risparmio sarà di?
«Anche in questo caso, non abbattiamo i costi subito. Nel medio periodo quando si gestiranno insieme le funzioni, probabilmente diminuiranno, ma al momento il risparmio è nullo. Anzi, è più facile che nella fase iniziale in termini di costi amministrativi si spenda qualcosa».
D'accordo, però in qualche settore ci sarà pure un ritorno immediato...
«Il costo del personale degli statali in Liguria: l'abbattimento del buono pasto da 10 a 7 euro, anche per i dirigenti. Facendo una moltiplicazione a Genova ci sono 6.500 dipendenti, 10mila comprese le società controllate, risparmiare 3 euro ciascuno, vuol dire 30mila euro in meno al giorno, 600mila euro al mese, per 11 mesi, sono 6 milioni e 600 all'anno. La Regione ha 1.200 dipendenti, le province 2.500 dipendenti, e fanno un altro milione e mezzo. In totale sono 7 milioni e mezzo di risparmio solo di buoni pasto tra Regione, Province e Comune di Genova. Poi ferie riposi e permessi: finora dipendenti accumulavano ferie per poi farsele pagare a fine rapporto. Questo ora viene vietato, anche ai dirigenti. Poi ci sarà l'abbattimento delle auto di servizio che praticamente spariscono con gli autisti assegnati ad altre mansioni. Questo avverrà immediatamente, mentre i buoni pasto dal 1° ottobre. D'ora in avanti gli enti pubblici devono ridurre dell'80% enti agenzie e organismi denominati che svolgono funzioni spettanti al dante causa che vuol dire la fine delle agenzie turistiche, di In Liguria per intenderci, con grande risparmio. La stessa cosa vale per le partecipate, salvo quelle che erogano servizi per cittadini, Iren, Amiu, Aster non vengono cancellate. Le società consortili vanno chiuse entro 31.12.2013, per tutte le società cambia il consiglio di amministrazione dei cda che dovranno essere composti da non più di 3 membri di cui 2 dipendenti dell'amministrazione titolare. Amiu così avrà 2 dipendenti del Comune che dovranno riversare i relativi compensi assembleari all'amministrazione».
Con grande scorno di qualche politico...
«È finita la festa dei partiti di sinistra di Genova che non potranno più nominare i consigliere di amministrazione...».
Quindi, voto alla spending review?
«Stiamo andando verso una razionalizzazione del territorio e dei servizi, è positivo il fatto che venga salvaguardata l'autonomia decisionale locale diversamente da quello che è successo nel 2010, 2011. Nello stesso tempo, non vedremo risparmi in breve periodo.

Se però non si mettono in moto dei processi di sviluppo, non ci si risolleva dalla crisi. Possiamo tagliare tutto quello che vogliamo, ma se chiudono la Centrale del Latte, Fincantieri, allora vabbè, possiamo anche decidere di morire di fame tutti».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica