Basterà un click e lo sfidante di Massimo Federici avrà nome e cognome. Nel giro di un'ora, massimo due, domenica sera (11 marzo) il cervellone elettronico svelerà il vincitore delle Primarie del Centrodestra della Spezia. La macchina organizzatrice levantina (Pdl, Futuro e Libertà e le tre liste civiche dei candidati sindaci) conta su undici seggi, un'ottantina di volontari e 5 mila schede. Dalle 9 alle 20 nei point gli elettori (muniti di documento d'identità) non pagheranno più l'euro su richiesta dei tre candidati (Marina Bassan, Fiammetta Chiarandini e Gaetano Russo). «Aspettiamo solo il via», dice Giacomo Giampedrone, segretario provinciale del Popolo della Libertà che potrebbe ricevere anche la visita (al momento non confermata) di Angelino Alfano per il primo esperimento del genere in Italia fatto da una coalizione alternativa alla Sinistra. «Ogni seggio riceverà 300 schede», prosegue Giampedrone mentre Giacomo Gatti, vicesegretario, sottolinea la novità. «Queste primarie sono un esempio da seguire nel centro destra nazionale perché aprono ai cittadini e a settori che forse si erano allontanati dalla politica», spiega.
E intanto i 3 candidati si preparano. Bassan, giovane avvocato, è sostenuta dalla Lista Civica Spezia Futura. È una neofita come Chiarandini, notaio di lungo corso (Chiarandini Sindaco) mentre Gaetano Russo, tipografo, (Città Nuova) ha alle spalle una lunga militanza nella Democrazia Cristiana. «Ho puntato molto su Facebook e sui contatti personali», dice Bassan che guarda già oltre e ha pronto il programma dei 100 giorni. «Riaprirò il dossier Enel per chiudere il gruppo a carbone e voglio un confronto sul waterfront - dice - Per lo sviluppo bisogna puntare sul turismo anche congressuale e rilanciare i musei aiutando il piccolo commercio che non può essere schiacciato dai centri commerciali. Aspetterò l'esito tranquillamente ma confermo che l'emozione c'è».
Ha puntato sul passaparola anche Chiarandini. «Sono state due settimane importanti - afferma - che ho speso cercando di sviluppare al massimo i contatti che avevo. Ho scelto un profilo basso perché non credo sia il caso di spendere in questo momento per manifesti o campagne vecchio stile. Anzi se dovessi andare avanti non avrà neppure un point. Il budget per una propaganda vecchio stampo lo darò in beneficienza come l'eventuale emolumento da primo cittadino», spiega. «Se dovessi diventare sindaco? Ci sono tre punti che vanno analizzati subito. Pulizia delle strade, sicurezza mettendo più vigili in giro e partita delle aree militari dando più spazio al turismo. In seguito ci sono i dossier Acam ed Enel anche se prima di tutto però va visto bene il bilancio del comune». Pronto anche Russo. «L'attesa c'è per l'esito e spero di vincere per presentarmi come candidato sindaco. Questa città va rivoltata perché è dal '72 che è governata dagli stessi». Anche lui ha puntato sul porta a porta. «Credo che la campagna delle Primarie punti molto sul contatto personale - osserva - Al centro del mio programma ho messo la sicurezza, il lavoro per i giovani e anche il disagio dei cinquantenni senza impiego che sempre più troviamo nelle mense di carità».
Loro tre si contenderanno il ruolo di competitore di Federici e nel centrodestra c'è ancora chi spera di fare fronte unico portando dentro anche Lega, Destra e altre liste civiche. L'impegno che li attende sulla carta è da «Mission Impossible». A Spezia il ballottaggio è un perfetto sconosciuto.
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