Accorgersi a fine luglio che le spiagge sono in pessime condizioni e decidere di investire soldi pubblici nel loro rifacimento. Succede a Cogoleto, piccolo centro rivierasco del ponente della provincia di Genova che fa del turismo la più grande fonte di economia. Martedì sera, nel corso di un infuocato consiglio comunale, la giunta di centrosinistra in carica da maggio 2011 e guidata da Anita Venturi ha deliberato di impegnare oltre 20mila euro per il rifacimento del litorale. «I 23.100 euro che investiremo sono una quota di avanzo dell'amministrazione - ha spiegato l'assessore al Bilancio Michele Scarrone - Contiamo di avere le spiagge in ordine per agosto e settembre». Meglio tardi che mai, verrebbe da dire. I consiglieri di opposizione non hanno mancato di farsi sentire prima di esprimere voto contrario alla deliberazione. «Ogni anno a causa delle mareggiate siamo costretti a spendere soldi per il rifacimento delle spiagge - ha tuonato Francesco Biamonti della Lega Nord - eppure già nel 2002 le altre amministrazioni di sinistra hanno speso ben 3 milioni di euro per costruire i moli che evidentemente sono stati fatti male. I rifacimenti rovinano i fondali: piuttosto bisognerebbe realizzare delle barriere o delle opere anti erosione».
Ma è stata l'accusa della mancanza di volontà ad aprire ai privati, mossa dalla minoranza alla giunta, ad essere al centro della discussione in consiglio. «Siamo in mano ad una giunta senza idee che si preoccupa solo di fare il compitino e che non ha coraggio - ha detto Paolo Bruzzone del Pdl - Il comune di Cogoleto è come una Ferrari ma con il motore di una 500: grandi potenzialità non sfruttate. È necessario invogliare i privati a venire nel nostro paese». Eppure la sindaco Venturi ha detto di voler insistere sulle spiagge libere che a Cogoleto sono più della metà. A riprova di ciò la discussione per una variante del Piano di utilizzo del demanio (Pud) che, tra l'altro, prevede anche la realizzazione e la conseguente concessione di due chioschi per altrettante spiagge libere. Uno di essi sorgerà a Punta Arrestra. «Quel chiosco è una scelta demenziale - ha aggiunto Biamonti - lì la spiaggia è una pietraia».
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