Stazione Principe, viaggio nel degrado

(...) e che se non si vedono in superficie, è perché stanno facendo degli interventi «sotto», lavori di impiantistica, riscaldamenti, aerazione. Non solo, proprio a Principe - annunciano sempre Grandi Stazioni - il regalo di Natale per genovesi e turisti, sarà un atrio finalmente libero da transenne e palizzate di legno. E che poi a voler guardare più in là, i lavori all'interno saranno terminati alla fine del 2013 e nell'estate del 2014 verrà completato anche il parcheggio sotterraneo accanto alla stazione e aperto il famoso collegamento con la metropolitana. Mentre la parte dove ora si sono spostati i negozi che erano prima nell'atrio, diventerà una grande piazza urbana in stazione. Stiamo alle scadenze più vicine: da qui al 25 dicembre 2012 manca ancora un mese e mezzo e il tempo, se sfruttato al meglio, può far miracoli. Ma a guardare lo stato di avanzamento degli interventi, e quella data di fine lavori scritta sulla cancellata di Principe che pone il termine al 15 novembre 2012, ad oggi e l'inizio al 22 settembre 2008, viene da pensare che forse anche per i doni di Babbo Natale si debba aspettare, ancora.
Il viaggio nelle stazioni ferroviarie di Genova inizia proprio da quella principale e più frequentata, Piazza Principe. Il famoso «biglietto da visita» della città, per chi arriva, e il ricordo per chi parte. Sorpassato l'impatto con il degrado della piazza che circonda la stazione, con barboni, disperati, zingari, spazzatura, rifiuti e quant'altro che ormai è «il» biglietto da visita della Lanterna, ecco che si entra nella stazione. Uno stabile del 1860, più vecchio dell'Unità d'Italia, da cui parte il tour per raggiungere i binari. Sull'ala destra della stazione, il corridoio che porta alla galleria ovest in direzione Brignole e ai binari 12-20 è un tunnel stretto tra i teloni blu dei lavori, le assi di legno dall'altra parte e una dose massiccia di sporcizia e tanfo. Ci sono soltanto le scale per accedervi, e lungo il corrimano una pedana per handicappati arrugginita, con cumuli di polvere sopra che non verrà usata da chissà quanti anni. Per carrozzine, disabili, passeggini o semplici passeggeri, anziani e non, che hanno un bagaglio pesante non c'è modo di raggiungere i binari se non trascinandolo per gli scalini. Il soffitto è un groviglio di fili di ogni tipo che pendono quasi ad altezza uomo. «Stiamo lavorando per abbattere le barriere architettoniche - precisano da Grandi Stazioni -. È vero che i binari 12-20 non sono serviti, ma sono previsti quattro ascensori entro il 2013. Un paio di anni fa non c'era niente». Va bene, ma fino al 2013 la gente come fa? «Un'alternativa c'è, anche se è un po' scomoda. Ma c'è un ascensore che si prende dall'esterno per evitare le scale della galleria est». Vero. L'ascensore c'è, ed è quello che usano anche i disabili. Il giro per arrivarci però prevede che un viaggiatore abile e non (per i disabili c'è comunque un servizio di accompagnamento da prenotare per tempo) raggiunga l'atrio della stazione, trovi l'indicazione per l'ascensore che è sulla sinistra, sul lato esterno. Si trascini con il bagaglio appresso, scenda al piano di sotto. Dove una volta arrivato, deve farsi un altro tunnel sempre con la valigia in mano per poi sbucare finalmente nella galleria est, quella in direzione Milano e non nella ovest però. Mica finita perché da qui, ammesso che non abbia perso prima la pazienza e poi le forze, per raggiungere ciascun binario c'è una bella rampa di scale da fare, caricandosi il bagaglio sulla schiena. E va bene che nel 2013, come assicura Grandi Stazioni, ci saranno ascensori «utili ed autonomi» che risolveranno il problema. Intanto, giusto per rimanere in tema di scomodità, per chi si avventura nei binari sotterranei e poi vuol prendere la metropolitana, non resta che farsi una, due, tre rampe di scale. «Ma nel progetto ci sarà un tunnel coperto che collega la ferrovia alla metrò», precisa Grandi Stazioni.
Nella galleria di levante, quella in direzione di Milano, valgono più o meno gli stessi disagi: a scendere, a meno di non fare il tour di cui sopra, ci sono soltanto le scale.

Quelle mobili solo a salire, i cartelloni luminosi non funzionano e il soffitto è un grovigio di fili. «Verranno controsoffitati tutti», dicono da Grandi Stazioni e noi non lo mettiamo in dubbio. Ma il punto è: quando?
(1 - continua)

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