Sul caso dei marò il Giornale mette d’accordo pure i comunisti

Sul caso dei marò il Giornale   mette d’accordo pure i comunisti

«Riportiamoli a casa». Lo slogan è de il Giornale. La mozione è di Palazzo Spinola. Comunisti, verdi, radical chic, cattocomunisti, cattolici e moderati. Trenta voti su trenta consiglieri da sinistra a destra. È così che i compagni di Palazzo Tursi, che la scorsa settimana in Comune avevano respinto l'iniziativa per i marò, rimangono sempre più isolati dal mondo e dal tessuto politico locale.
Il consiglio provinciale di Genova, ieri pomeriggio ha approvato all'unanimità la mozione di Massimo Pernigotti con cui si è dato mandato al presidente Repetto di manifestare solidarietà per Salvatore Girone e Massimiliano Latorre e di aderire «alle iniziative intraprese dal governo per riportare a casa i nostri soldati» ingiustamente detenuti in India. Il capogruppo arancione, insieme alla capogruppo del misto, Renata Oliveri, ha esposto sui banchi del centrodestra la pagina 3 del nostro quotidiano con le fotografie dei due militari del battaglione San Marco.
«Dobbiamo far sentire la nostra voce contro l'illegalità e per la solidarietà ai nostri soldati ingiustamente detenuti in India - ha spiegato Pernigotti - si tratta di giovani che facevano il loro dovere in una missione di sicurezza per difendere i marinai a bordo e mantenere la pace in quell'angolo di oceano a rischio pirateria».
«Sono rimasta profondamente colpita dalla dignità e dalla fierezza dei nostri ragazzi e delle loro famiglie, vittime di ingiustizia - ha aggiunto Oliveri - hanno dimostrato di essere professionisti ben addestrati e capaci di affrontare qualsivoglia situazione. Non vanno lasciati soli».
«Sono d'accordo con chi dice di riportare a casa i nostri marò - ha detto il capogruppo della Federazione della Sinistra Scarabelli - così come bisogna lavorare per riportare a casa i due italiani sequestrati dai maoisti in India. I nostri soldati devono essere processati in Italia. Si devono seguire le leggi di diritto internazionale e non bisogna scordare di rinnovare il cordoglio alle famiglie dei pescatori indiani morti in circostanze ancora da chiarire. Inoltre, propongo un minuto di silenzio per le vittime della strage di Tolosa».
«Condivido le parole equilibrate di Pernigotti - ha aggiunto il consigliere di Sel Nobile - è acclarato che la nostra nave si trovava in acque internazionali, insieme ad altre imbarcazioni di pescatori o di sospetti pirati. Non possiamo sapere chi ha premuto il grilletto. Occorre rispettare le leggi di diritto internazionale. Come era accaduto per il tragico evento del Cermis, costato la vita a un gruppo di italiani, anche in questo caso i nostri soldati devono essere consegnati al loro paese per essere giudicati».
«La presa di posizione con un atto del consiglio - ha detto il vicecapogruppo Pdl Bianchini - non è inutile e serve per far sentire la vicinanza e la solidarietà ai nostri soldati e alle loro famiglie».
«I nostri marò sono nostri quanto lo sono i pescatori uccisi - ha voluto puntualizzare il capogruppo Idv Ferretti - ma dobbiamo riportare a casa Girone e Latorre perché, secondo le regole del diritto internazionale, vengano giudicati da un tribunale italiano».
Ieri il capogruppo dei Verdi Angelo Spanò ha annunciato di candidarsi alle elezioni comunali nelle liste di Prc-Federazione della Sinistra. Il partito di maggioranza e degli ambientalisti è stato lasciato anche dall'assessore Sciortino, che è salito sul carro dei dipietristi, forse per una poltrona a Tursi. I Verdi sono stati quindi azzerati. Non c'è niente da fare.

Il camaleontico Spanò, che talvolta, in un gioco delle parti, ha votato contro la larga maggioranza che sostiene Repetto, ha dimostrato di cambiare facilmente pelle o di essere come un'anguria matura. Fuori verde, ma dentro rosso «forever».

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