Troppa delinquenza: a Sampierdarena «crollano» le case

«Oltre alla crisi economica, si è riscontrata una crescente difficoltà di accesso al credito e l'introduzione dell'Imu ha portato a un leggero incremento dell'offerta, ma in alcune zone del ponente genovese le quotazioni sono in forte ribasso probabilmente a causa del problema sicurezza. Tanta gente non ne può più e talvolta svende. Per il resto, speriamo in una stabilizzazione dei prezzi nel primo semestre 2013 e in una leggera ripresa nel secondo. Se la diminuzione dei valori a metro quadro nel resto di Genova è inferiore alla media delle grandi città italiane, che è del 5,4 per cento, a Sampierdarena si è addirittura registrato un meno 7,9%. Più specificamente, nelle zone di corso Martinetti, via G.B. Monti, via Rolando e via Fillak, il trend delle quotazioni è ancora in forte ribasso. Quando si riesce a vendere, si va dagli 800 ai 1100 euro a metro quadro».
Genovesi in fuga dal glorioso quartiere di Genova. «Sampedenna» come il Bronx o la Banlieue nord parigina, pure nei prezzi delle case. Infatti, nelle macro aree Pegli-Sestri il calo dei prezzi risulta del 4,3%, Certosa-Bolzaneto 1,7%, Marassi-Nervi 4%.
Andrea Pavan, consulente Tecnocasa, insieme al collega Marco Spadoni dell'azienda di mediazione creditizia Kiron, ieri ha presentato lo studio 2012 sul mercato immobiliare ligure e genovese, che con fatti e dati oggettivi conferma una delle conseguenze dei disastri combinati anche dalla politica «buonista» di Marta Vincenzi e del centrosinistra. Sembra che in Liguria l'immobile tiene il prezzo dove i problemi di integrazione degli immigrati e di sicurezza appaiono minori o affrontati meglio dalle amministrazioni locali. Nei primi sei mesi dell'anno a La Spezia i valori sono rimasti addirittura stabili. Nell'hinterland genovese la diminuzione è stata del 3,3%, a Imperia del 3,5%, a Savona del 4,2%. Rimangono ai livelli dell'anno scorso quelli delle proprietà di pregio, soprattutto di Bogliasco, Pieve Ligure, Sori, Recco, Camogli, Portofino e Santa Margherita.
I quartieri «bene» di Albaro, Nervi e delle zone signorili di Castelletto fanno altrettanto, con prezzi che mediamente variano dai 4.000 ai 6.000 euro a metro quadro. Tuttavia, a sorpresa, nel quartiere di Quinto si è registrato un calo del 5% con una media del prezzo pari a 4.400 euro a metro quadro. In alcune microzone, però, come quelle di via Gianelli e via Bolzano, il valore può raggiungere i 6.500 euro. Al Quartiere Azzurro fino a 5.500 euro. A Quarto mare 4.000 euro. Un box in via Gianelli può costare 90mila euro. Significa che crisi e politica del centrosinistra, più che scalfire i benestanti, hanno colpito duramente i risparmi investiti nella casa da ceto medio e proletariato. A San Martino le quotazioni sono scese del 3,8% e la media è di circa 2.500 euro, mentre alla Foce è di 3.000 euro. Tra Borgoratti, Quezzi, Marassi, San Gottardo e Staglieno, si va dai 2.000 ai 3.000 euro circa. I prezzi in centro e nei caruggi non sono stati analizzati nello specifico, ma indicativamente rimangono nel «range» compreso fra 2.000 e 4.000 euro. A Oregina la media è di 2.100, San Teodoro 2.200, Cornigliano 1.700, Palmaro 1.100, Pegli 2.800, Prà 1.800, Sestri Ponente 1.800, Voltri 2.400, Bolzaneto 1.800, Certosa circa 1.600, Pontedecimo 1.300, Rivarolo circa 1.400. Per la provincia, spicca il prezzo medio di Arenzano con 5.900 euro per un alloggio in centro vista mare, anche se le quotazioni sarebbero scese del 10,4%. A Chiavari si è registrata una diminuzione di 1,6% con una media di 4500 euro a metro quadro, Lavagna 2,9% e 4.200 euro, Rapallo 2,9% e 3.000, Recco 0,4% e 4.000, Sestri Levante 5,4% e 4.500.
Nel capoluogo ligure gli appartamenti più richiesti sono i 4 locali (36,6%) e i 3 locali (30,1%).

Tuttavia, lo studio di Tecnocasa ribadisce quello che era già stato comunicato alcune settimane fa dall'Agenzia del Territorio: a Genova le compravendite del primo trimestre 2012 sono calate del 21,8% e nella provincia del 17,6%.

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