Vecchie glorie per nuovi successi

Stranezze dell'universo calcistico: quest'anno la nostra Liguria diventa interessante protagonista nel mondo della palla rotonda, a tutti i livelli: al di là infatti di Genoa e Samp, ecco salire alla ribalta due società liguri che si stanno imponendo alla grande. Sul levante lo Spezia del presidente Volpi e del tecnico Michele Serena, sul ponente il Savona con il direttore generale Simone Braglia e il direttore sportivo Roberto Pruzzo. Ci sarebbe, eccellente, anche l'Entella del presidente Gozzi, ma ci fermiamo a queste perché tre «pezzi di storia» del calcio italiano e rossoblucerchiato sono oggi artefici di questi successi liguri. Michele Serena, fu piacevole giocatorino blucerchiato. Correvano gli anni Novanta (dal '92 al '95) e fu ottimo in avanti perché segnava, ma sapeva anche difendere. Correva e collaborava, sarebbe stato oggi un «esterno», un'ala come si diceva.
«Erano anni interessanti - ricorda lui - giocavo in una formazione niente male, c'erano i Gullit e i Mancini. L'allenatore era un certo Eriksson, tecnico di alto spessore».
Una bella carriera la tua Michele, oggi allenatore che guarda alto...
«Calma, calma. L'immaginario collettivo pensa già a vincere sempre, ad una squadra fatta per essere promossa. Non è così: piedi per terra, abbiamo cambiato dieci uomini su undici. Siamo appena arrivati».
Che gioco era quello degli anni Novanta?
«Più classico, più fantasioso e geniale. Meno fisico. Oggi i valori tecnici si sono abbassati».
Dal levante al ponente: ed ecco il portiere dell'Anfield Road. Simone Braglia, grazie al presidente che conosce bene, accetta di diventare direttore generale. Un bel salto...
Braglia, da commercialista a manager calcistico?
«Continuo a fare il commercialista... su quel ramo del lago di Como, ma questa avventura è straordinaria».
Eroe di Liverpool.
«Già, oggi sento che perché l'Udinese ha vinto su quel campo sembra abbia compiuto chissà quale impresa, ma i primi a dominare siamo stati noi. Sarebbe bene che lo ricordassero tutti».
E questo Savona partito così alla grande?
«Ci siamo strutturati con criterio, tutto parte dalle basi di una buona organizzazione societaria. Il presidente ci ha dato fiducia».


Cosa ti è venuto in mente di chiamare Roberto Pruzzo?
«A parte che è un amico, lui ha esperienza di queste categorie, conosce, ha fatto l'osservatore della Roma, sa bene il suo mestiere».
E a proposito domenica Genova-Roma...
«Andremo insieme a vederla e guai se lui farà il tifo per Zeman...»

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