«Vietato» pulire le scritte E Doria scappa in vacanza

«Vietato» pulire le scritte E Doria scappa in vacanza

Blitz alla stazione ferroviaria di Principe, ponte Etiopia in porto occupato, un corteo in centro città che blocca il traffico della sera. Bastano ventiquattro ore a gruppetti identificati nei «No Tav» per creare pesanti disagi ai genovesi ripetendo quanto accaduto una decina di giorni fa quando facciate di palazzi storici e monumenti sono stati sporcati da scritte spray contro il magistrato Giancarlo Caselli. Un affronto anche alla città che subisce e deve contare i danni di manifestazioni il più delle volte nemmeno autorizzate. Provocazioni dei gruppi contrari alla Torino-Lione che interessano Genova e diventano tema di confronto per gli aspiranti successori di Marta Vincenzi.
Ieri Susy De Martini, candidata sindaco de La Destra (insieme ai giovani del suo movimento), si è armata di spugna e detersivo presentandosi in piazza Corvetto per ripulire simbolicamente la statua di Vittorio Emanuele II dalle ingiurie anti Caselli: «Vogliamo una città pulita ma siamo al paradosso. Abbiamo chiesto a Comune e Questura di pulire le scritte e ci è stato presentato un iter burocratico lunghissimo senza possibilità di utilizzare solventi per cancellare la vernice. Per fare una scritta ci vuole un attimo. Cancellarla è vietato». Marco Doria, candidato sindaco del centrosinistra, continua a non intervenire sull’argomento. Ieri il Giornale ha nuovamente tentato di contattarlo senza fortuna: Doria è in vacanza e non vuole essere disturbato. Né lui, né il suo staff pensano sia il caso di a dire la propria su una vicenda che risulta scomoda al professore universitario. «È un episodio che condanno sia per la logica della prevaricazione, sia per la logica della violenza - spiega, invece Simonetta Saveri candidata di Primavera politica -. Questa tendenza anarchica che non riconosce l’autorità è un problema italiano che si alimenta a causa del disagio sociale che la crisi sta alimentando», mentre per Armando Siri del Partito Italia Nuova «si tratta di comportamenti fuori dal mondo e illegittimi. È imbrattando strade e picchiando un controllore che si risolve qualcosa? Alla fine i manifestanti non sono altro che lo strumento di un sistema del dominio che cercano di combattere. Come sindaco di Genova? Sono e resto favorevole alle infrastrutture».
Chi, invece, torna sull’argomento è il presidente della Regione Claudio Burlando secondo il quale «questa violenza spingerà di più a fare la Tav, perché un paese non può cedere alla violenza».

Non sollecitato, ma anzi primo a intervenire, è Gianni Plinio, vice coordinatore metropolitano Pdl, che chiede alla Regione un segnale forte per schierare la città dalla parte giusta: «Vorrei che il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando conferisse l'onorificenza della Croce di San Giorgio al carabiniere del Battaglione Mobile "Liguria" rimasto impassibile dinnanzi alle gravissime provocazioni di un manifestante No Tav».

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