Il web e Berlangieri «condannano» il turismo della Liguria

Un portale che raccoglie i pareri dei clienti, dove chiunque può recensire e dire la propria opinione su ristoranti, alberghi, locali. Tripadvisor è una tappa fissa per il viaggiatore che frequenta il web, sta diventando un punto di riferimento per il turista che si sposta in vacanza per capire che trattoria frequentare e quale, invece, sarebbe meglio evitare. Ma anche quali località meritano e quali no.
E pare che la storia della «torta di riso, finita» in Liguria si ripeta. Se è vero, come è vero, che su Tripadvisor non sono per nulla teneri i commenti nei riguardi di bar e strutture ricettive della riviera ligure considerate da chi le ha frequentate come datate, con aria condizionata a pagamento, dove il personale è poco o per nulla disponibile a cercare di soddisfare i bisogni del cliente.
Recensioni a pioggia che hanno fatto arrabbiare i diretti interessati, con un caso particolare scoppiato nei giorni scorsi a Celle Ligure e operatori del settore che hanno visto il loro locale svalutato dai commenti su internet. Se si aspettavano la «solidarietà» da parte delle istituzioni si sbagliavano: non hanno trovato una sponda nell'assessore regionale al Turismo Angelo Berlangieri che, anzi, suona la sveglia agli addetti del settore pur riconoscendo che spesso, chi scrive su Tripadvisor lo fa solo nel caso in cui rimanga insoddisfatto. «I turisti apprezzano della Liguria la qualità degli alberghi e i servizi, oltre al rapporto qualità-prezzo. Purtroppo abbiamo ancora problemi sull' accoglienza per quanto riguarda l'approccio personale verso il turista» spiega l'assessore convinto che la Liguria dovrebbe cominciare a cambiare il proprio atteggiamento nei confronti del turista: «Siamo abituati ad essere comprati e non siamo capaci di metterci in vendita, ma il periodo delle vacche grasse è finito - ricorda Berlangieri -. Credo che invece di lamentarci dovremmo tutti essere più propositivi invece che passivi, dovremmo fare in modo di piacere di più ai clienti invece che subire i giudizi dei siti che sono ormai la nuova frontiera». Per Berlangieri «il problema è culturale e generazionale. Quando hai bisogno di vendere il prodotto diventi attivo, propositivo e, sul piano personale, più accogliente nel rapporto con il cliente».
Nessuna cura che arrivi dalla Regione, però, l'assessore non è per i corsi agli addetti ai lavori tentati con scarsa fortuna da chi l'ha preceduto: «Le nuove generazioni sanno come ci si deve avvicinare al cliente. Intanto tutti facciano un passo avanti e in appoggio al consueto sito statico siano presenti sui social network, utilizzino il social marketing».
Farmaci a base di cannabinoidi consentiti. La Liguria è la seconda regione dopo la Toscana ad approvare una legge per l'erogazione dei farmaci a base di cannabinoidi per scopi terapeutici. La proposta di legge è stata approvata ieri dal Consiglio Regionale per inserire i farmaci nel servizio regionale rendendoli accessibili ai pazienti. Sono utili per il dolore e la sclerosi multipla, per gli effetti collaterali della chemioterapia e altre forme di disabilità. L'utilizzo dei farmaci a base di cannabinoidi è già diffuso in molti Paesi al mondo tra i quali Stati Uniti d'America e Canada.
«L'efficacia del principio attivo dei cannabinoidi è riconosciuto ormai da tempo dalla comunità scientifica , soprattutto in malattie del sistema nervoso - ha spiegato il consigliere Alessandro Benzi -.

È importante che l'Italia colmi il ritardo accumulato e che le Regioni si dotino di specifiche leggi per la distribuzione dei farmaci a base di cannabinoidi». Ad esprimersi a favore della legge anche il centrodestra: «Si tratta di una legge non ideologica e che richiama un importante valore scientifico» ha spiegato Matteo Rosso, capogruppo del Pdl.

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