Genovese addestra il figlioletto di 10 anni a rubare

Aveva addestrato il figlio di soli dieci anni a fare il ladro. Il piccolo credeva fosse un gioco, ma il padre, un genovese di 40 anni residente a Marassi, è stato denunciato per induzione di persona non imputabile a compiere reato»: è una vicenda di povertà e disperazione quella che vede protagonisti un bambino ed il suo papà, in fase di separazione dalla moglie. L’uomo è stato arrestato martedì pomeriggio. Per il piccolo Francesco (il nome è di fantasia) quello era un «gioco» come ha dichiarato agli agenti della polizia giudiziaria del commissariato Centro, intervenuti dopo la segnalazione dei vigilantes di un grande magazzino di prodotti hi-tech della centralissima via Venti Settembre. Il padre, immortalato dai filmati delle telecamere a circuito chiuso del negozio, sceglieva gli oggetti informatici più facili da piazzare, li indicava al figlio e poi se ne andava in macchina, aspettando il piccolo. A casa l’uomo gli aveva spiegato bene come comportarsi, lo aveva addestrato a forzare la placca anti-taccheggio, a cosa dire nel caso fosse stato scoperto, a prendere computer e videogiochi in grado di essere rivenduti ai ricettatori. Dopo la segnalazione dei vigilantes del grande magazzino, che venerdì scorso avevano sorpreso il bimbo a rubare due computer per un valore di circa 1400 euro, l’altro pomeriggio i poliziotti si sono appostati nel negozio di informatica. Il padre del piccolo aveva scelto un videogioco Nintendo Ds di ultima generazione, del valore di duecento euro, ed il bambino si apprestava a rubarlo forzando le placche anti-taccheggio. Il piccolo è stato bloccato con tutta la delicatezza possibile, mentre il padre è stato rintracciato poco distante. Il bambino è stato affidato alla madre. La sua posizione sarà valutata nei prossimi giorni dai servizi sociali e dal tribunale per i Minori. Ieri mattina l’uomo, perito informatico disoccupato, ha ammesso tutto dicendosi pentito: il giudice davanti al quale si è svolto il processo per direttissima, poi rinviato al 19 ottobre, gli ha concesso gli arresti domiciliari.

L’uomo, difeso dall’avvocato Davide Paltrinieri, trascorrerà il periodo di detenzione domiciliare in casa dei genitori mentre il figlio, che non è imputabile, è stato affidato alla madre. Secondo quanto si è appreso, l’uomo avrebbe problemi non solo economici ma anche di salute.

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