Genovesi pazzi per la storia dei corsi

Genovesi, popolo corso. Lo dice un detto popolare ma lo racconta soprattutto la storia. Dal 1284 al 1768: cinque secoli d'epoca genovese in Corsica hanno generato miti e leggende di questa terra, con un connubio di usi, costumi ed espressioni dialettali tra i due popoli, così diversi ma anche così simili.
Il capoluogo ligure era appena uscito da un periodo travagliato, dopo essere stato distrutto da una successione di complotti e di occupazioni straniere. Subito prima la Corsica era stata terra di conquista degli Aragaonesi, poi
è toccato a Genova affacciarsi sull'isola alla metà del secolo XIV, quando la terra francese era sotto la minaccia della peste. L'epoca "Genovese" finirà insieme alle guerre d'indipendenza (1729-1769), ma ormai la Liguria
si era affacciata prepotentemente sulle coste del mare corso.
Racconta questo, con un salto negli usi del popolo francese, genovese e sardo, il nuovo museo etnografico che è sorto nel cuore di Palau, a pochi chilometri dalla Terra di Gallura. Da lì in 45 minuti si arriva in battello a Bonifacio, ultimi baluardo genovese. Il museo, un po' a sorpresa, appena aperto è stato preso d'assalto proprio dai genovesi, curiosi di ritrovare le proprie origini ma anche di fare un viaggio nel tempo.
Un angolo che ripercorre la vita dei pastori, la vita dello "stazzo", dei vecchi mestieri, che permette di tornare indietro di due secoli. E' la vita dei pastori-agricoltori, che vivevano e lavoravano in una dimora capace di accogliere il vecchio letto di ferro battuto, la cucina, le pentole per il latte di pecora e di mucca, il paniere per la ricotta e gli attrezzi per trainare i buoi.


Da quest'anno la gestione del museo, situato nel centro di Palau in località Montiggia, è stata affidata alla Cooperativa Galluras e nei mesi di luglio e agosto è possibile visitare la rassegna nel tardo pomeriggio (dalle 18 alle 20) e la sera (dalle 21 alle 23). Da settembre invece gli orari cambieranno e il museo sarà aperto dalle 10 alle 12 del mattino e dalle 17 alle 19 (prezzo del biglietto 2 euro e 50 centesimi con visita guidata all'interno del vecchio stazzo).

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