Stile

Le geometrie di vetro di Murano

Le nuove lampade artistiche realizzate dal designer Peter Marino per Venini

«Mi vesto come avrei voluto vestirmi a 20 anni» dice Peter Marino, architetto e designer americano famosissimo per il suo lavoro (è il prediletto di Bernard Arnault che gli ha fatto fare tra l'altro le più importanti boutique Vuitton del mondo) ma anche per esser sempre abbigliato in cuoio nero dalla testa ai piedi e giganteschi anelli d'argento alle dita come un motociclista della banda degli Hells Angels. «Mai guidata una Harley-Davidson» puntualizza ridendo come un matto. Intanto senza parere, picchietta con l'unghia il bordo del suo bicchiere e solo quando sente l'inconfondibile nota del cristallo permette al cameriere di servirgli lo champagne.

Siamo a Parigi alla cena super esclusiva organizzata da Silvia Grassi Damiani per festeggiare il rinnovo della collaborazione iniziata nel 2017 tra l'archistar e Venini, la celeberrima vetreria artistica di Murano acquistata dal Gruppo Damiani nel 2016. «Sui materiali sono sempre molto pignolo dice lui ma sul vetro sono inflessibile: si lavora così fin dai tempi dei fenici e pochi possono competere con Venini per quantità e qualità di lavorazioni in vetreria». In effetti abbiamo appena ammirato nella boutique Damiani di Place Vendôme le lampade geometriche che Peter Marino ha fatto fare a Murano con la complessa tecnica del Sommerso. Si tratta di numerosi strati in sottile vetro trasparente che contengono una specie di cintura nera o color del té. «L'ho già usata per la collezione dei vasi che ho chiamato Black belt, come la cintura nera che non può mai mancare dal mio look» racconta. Inevitabile a questo punto chiedergli se il suo colore preferito è il nero e lui come niente tira fuori un gigantesco libro fotografico sui suoi giardini meravigliosamente decorati dai fiori più colorati della terra. Poi racconta della statua barocca che ha fatto restaurare a sue spese scoprendo sotto una spessa patina di vernice color bronzo il marmo di Carrara. «Mi hanno chiamato perché colleziono bronzi e ceramiche antiche confessa quando abbiamo scoperto il marmo non potevo tirarmi indietro: le mie passioni mi rovineranno».

DaFe

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