Germania, ai clienti delle schiave del sesso dieci anni di carcere

Germania, ai clienti delle schiave del sesso dieci anni di carcere

da Berlino

In Germania il mestiere più antico del mondo è un mestiere come tanti, riconosciuto dalla legge e regolato sindacalmente. Le lucciole pagano le tasse, versano i contributi agli enti previdenziali, hanno la pensione, l'assistenza sanitaria e persino il sussidio di disoccupazione. Ma a una condizione: la scelta di dedicarsi alla cosiddetta carriera orizzontale deve essere completamente libera. Chi, invece, esercita non di sua spontanea volontà ma perché costretta da altri incorre nel reato di prostituzione coatta che prevede una multa per la donna e pene detentive per lo sfruttatore. D'ora in poi il reato sarà esteso anche ai clienti. Anzi saranno proprio i clienti quelli che rischieranno di più: ben dieci anni di prigione.
È quanto prevede un nuovo progetto di legge messo a punto dal ministro della Giustizia, la socialdemocratica Brigitte Zypries, che sarà certamente approvato dal Parlamento perché ha il pieno appoggio anche dell'altro partito della coalizione governativa, i cristianodemocratici della cancelliera Angela Merkel. Un vero e proprio giro di vite per limitare un fenomeno sempre più diffuso nelle grandi città tedesche (ma non solo): quello delle schiave del sesso costrette a prostituirsi da organizzazioni criminali che negli ultimi anni si sono trasferite in Germania dall'Est europeo ma anche da alcuni Paesi caucasici. Una delle tante conseguenze della globalizzazione fuori controllo. Un tempo in Germania il mercato dei piaceri carnali si svolgeva secondo regole precise e accettate. O negli Eros Center, paragonabili alle nostre case chiuse di un tempo con la sola differenza che a gestirli non è lo Stato ma privati autorizzati, oppure in zone urbane ben delimitate.
Famosi i quartieri a luci rosse di Amburgo, a Sankt Pauli, e di Francoforte, lungo la Kaiserstrasse, entrambi entrati in crisi da quando, con l'apertura delle frontiere, i racket della prostituzione, soprattutto russi e polacchi, hanno scelto la Germania come mercato privilegiato per i loro traffici introducendo metodi nuovi. L'offerta non avviene più in locali chiusi ma all'aperto, sui marciapiedi delle grandi allee, nei parchi, di notte e in pieno giorno, ed è un offerta che cambia a ritmo impressionante perché ogni settimana arrivano nuove ragazze. A capo Secondo la polizia di Berlino gran parte delle ragazze offerte ai clienti sono costrette a prostituirsi, i loro sfruttatori le portano in Germania per una settimana e poi le rispediscono al Paese di origine. Trasferte brevi per sfuggire ai controlli ma estremamente redditizie per gli organizzatori.
Negli ultimi tempi il fenomeno ha raggiunto dimensioni tali che da un sondaggio risulta che il 73% dei tedeschi invoca norme più severe. Di qui il progetto di estendere il reato di prostituzione coatta anche ai clienti. Ciò significa che chi in futuro cederà alle tentazioni della carne, dovrà prima informarsi sulla vita della persona che è oggetto del desiderio e se scoprirà che è stata costretta a prostituirsi dovrà scegliere tra la rinuncia o il rischio di essere condannato a dieci anni.

I cristianodemocratici vorrebbero introdurre una norma ancora più severa: l'obbligo non solo di sottrarsi ad amplessi con prostitute coatte ma anche di denunciarle. Il progetto sarà discusso nei prossimi giorni. Se sarà approvato, come è certo, si ritornerà ai tempi in cui ad esercitare sono solo le lucciole che hanno scelto liberamente.

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