Germania e Cina le frontiere del rilancio per un export italiano sempre più forte

Un'alleanza commerciale con la Germania da tutelare e una finestra sui mercati emergenti da spalancare: su questo binario, secondo Andrea Bolla, presidente di Confindustria Verona, corre il futuro economico del territorio. «I mercati dell'Ue rimangono quelli con cui le nostre imprese, nonostante la congiuntura, conservano i legami più stretti - ha dichiarato Andrea Bolla a Dossier -. Si registra un aumento delle esportazioni nei Paesi a più alta crescita come i Bric. Secondo gli ultimi dati tutti questi Paesi, India a parte, hanno avuto incrementi significativi degli scambi con Verona. Su tutti la Cina, con un incremento di oltre il 28%. Interessante sta diventando anche il mercato turco. Per dare supporto alle nostre imprese, da qualche mese ospitiamo presso la nostra sede un ufficio di Sace, offrendo un servizio di consulenza per utilizzare al meglio le opportunità di questo importante gruppo assicurativo». Oltre che in chiave strettamente commerciale, il legame privilegiato con i partner tedeschi può essere declinato in un'ottica di ripresa. «Il mercato tedesco è il primo di Verona sia per import che per export. Per far sì che nuove imprese tedesche investano nel nostro territorio e che le “vecchie” continuino a farlo, abbiamo ideato un pacchetto di 12 iniziative per agevolare e sviluppare i rapporti con la Germania. Si va dall'individuazione di un team di professionisti di lingua tedesca che risponda a esigenze strategiche e operative della gestione aziendale, alla consulenza sul trasporto di merci pericolose, sulla normativa tecnica e certificazione di prodotti, alla formazione del personale».
Cruciale, per vincere la crisi, resta il fattore dimensionale. «Essere più grandi permette di avere maggiori risorse per andare sui mercati lontani, riuscire a investire in R&S, avviare progetti a lungo termine - ricorda Bolla -. In quest'ottica stanno avendo molto successo i contratti di rete. La patrimonializzazione, poi, è un altro aspetto fondamentale su cui lavoriamo con le istituzioni regionali che propongono prodotti di private equity tagliati sulle Pmi». A dimostrazione del valore e dell'impegno di Bolla nei confronti del tessuto imprenditoriale, Giorgio Squinzi gli ha affidato la regia confindustriale sul grande nodo della fiscalità. Bolla, infatti, è responsabile del comitato tecnico per il fisco di Confindustria.

«È un riconoscimento alla centralità del sistema produttivo della provincia e della regione, con imprese eccellenti che hanno reso grande l'intero Paese. Il mio obiettivo è lavorare affinché il Paese possa transitare da un fisco opprimente a un fisco leva di sviluppo».

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