Berlino - A tre giorni da San Valentino l’ufficio antitrust tedesco ha avviato un’indagine contro sette produttori di dolciumi e cioccolata, sospettati di aver concordato gli aumenti dei prezzi scattati a inizio anno in Germania. Fra le società coinvolte c’è anche la Ferrero, come confermato ad Apcom da una portavoce della divisione tedesca dell’azienda italiana. Tra i produttori al centro dell’indagine rientrano inoltre Kraft, Nestlé, Ritter e Mars.
L'operazione Giovedì scorso gli esperti dell’antitrust hanno perquisito gli uffici delle aziende al centro delle accuse, compresi quelli di Ferrero Deutschland a Francoforte. Le aziende avevano motivato il ritocco dei propri listini con il balzo dei costi del cacao, salito del 32% nell’ultimo anno, e dello zucchero, rincarato del 22%. Nestle, che oggi non ha voluto commentare le accuse, di recente ha dichiarato che il costo del latte, per le sue produzioni, è salito di un terzo a 6 miliardi di franchi nel 2007. "Il settore è piuttosto consolidato e i rincari sono stati piuttosto pronunciati," commenta Marco Gulpers, analista presso ING Wholesale Banking, che assegna un "comprare" al titolo Nestle. "Vi sono molteplici motivi per i quali queste aziende devono alzare i prezzi per tutelare i margini."
Le indagini dell'ufficio federale Nelle scorse settimane, si legge sul quotidiano Financial Times Deutschland, diversi produttori hanno alzato quasi contemporaneamente i prezzi. Il sospetto dell’antitrust è che tali aumenti siano stati superiori a quelli delle materie prime. Se l’ufficio federale sui cartelli dovesse accertare delle irregolarità, le aziende interessate rischiano multe fino al 10 per cento del loro fatturato annuo. A novembre, le autorità canadesi annunciarono di avere in corso un’indagine per appurare se le aziende si accordassero per fissare i prezzi delle barrette di cioccolato. Anche le authority statunitense hanno indagato sulle politiche dei prezzi del settore, dichiaravano Mars e Nestle a dicembre.
La perquisizione alla Nestle Nestle ha confermato che il suo ufficio di Francoforte è stato perquisito il 7 febbraio. Francois Perroud, un portavoce della società che ha sede a Vevey, in Svizzera, non ha voluto rilasciare ulteriori commenti al riguardo. Il portavoce di Kraft, Silke Troesch, ha detto che la società è stata perquisita.
Anche Mars ha subito una perquisizione lo stesso giorno, ha detto a sua volta la portavoce di quest’ultima, Sabine Hansult. I due portavoce non hanno voluto commentare oltre, salvo a dire che le società collaborano con l’indagine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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