Mediobanca rinuncia alla campagna tedesca. Troppo «impervio» il percorso per continuare a marciare su Sal Oppenheim con lobiettivo di rafforzarsi in Germania. Il ritiro dalla gara è trapelato ieri, dopo che, al termine della due diligence, è apparso chiaro che lacquisto delle attività di Sal Oppenheim sarebbe stato possibile solo con un forte taglio dei costi. In pole position cè ora il gruppo australiano Macquarie. Per Mediobanca crescere allestero resta prioritario ma con Sal il problema è stato il «perimetro» della cessione: quanto messo in vendita non coincideva con lobiettivo strategico di Piazzetta Cuccia e del suo ad Alberto Nagel. Mediobanca era infatti interessata alle sole attività di Sal Oppenheim nel M&A, nellequity capital market, nellequity sales e nella ricerca e cambi. Ma non ai derivati retail: un comparto che richiede una massiccia attività di distribuzione e che non fa parte del core business di Mediobanca né in Italia né in Germania. Senza contare il «rischio» insito in questo genere di attività, le stesse che in passato hanno contribuito a mettere in difficoltà Sal Oppenheim.
In alternativa, Mediobanca avrebbe dovuto assorbire lintero investment banking di Sal per un totale di quasi 400 persone, contro i 150 specialisti cui puntava; i più «talentuosi» dei quali già in fuga dal gruppo. Loperazione avrebbe, inoltre, rischiato di snaturare anche lequilibrio territoriale di Mediobanca (500 i dipendenti della Spa).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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